Anna Kuliscioff

Come mai – mi dissi – isolare la questione della donna da tanti altri problemi sociali, che hanno tutti origine dall’ingiustizia, che hanno tutti per base il privilegio d’un sesso o d’una classe?

Le donne hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo dei grandi processi storici, sia sul piano materiale che su quello ideologico. Una di loro è senz’altro Anna Kuliscioff. Nata intorno alla metà dell’ottocento in Crimea da una famiglia benestante, sin da giovanissima fu un acerrima nemica del regime autocratico dello Zar. Emigrò in Svizzera dove conobbe Andrea Costa, anarchico e futuro primo deputato socialista. Con lui negli anni ‘80 dell’800 tornò in Italia, e insieme lavorarono intensamente alla diffusione di un pensiero socialista che rompendo con la tradizione mazziniana prendeva spunto dalla filosofia marxista. Oltre ad essere un’importante ideologa e un’instancabile militante, Anna fu anche una donna di scienza medica: scoprì l’origine batterica delle febbri post parto, le quali al tempo causavano molte vittime.
Quando il rapporto con Andrea Costa si interruppe, Anna si trasferì a Milano dove divenne nota come “dottora dei poveri” per la sua grande abnegazione nel fornire cura e assistenza alle classi subalterne. Nel capoluogo lombardo incontrò Filippo Turati, con cui iniziò un rapporto di piena complicità sentimentale e politica. Alla fine del secolo, quando ormai era una figura autorevole del socialismo italiano, arrivò ad avere una corrispondenza con F. Engels, nella quale esponeva la situazione italiana e cercava risposte sulle strategie da perseguire per rivoluzionare la società del suo tempo.
Negli anni dieci del ‘900 poi fu la promotrice della legge volta a tutelare il lavoro minorile e femminile e infine si batté senza successo per il suffragio universale femminile. Durante la guerra girò in lungo e in largo la penisola per sostenere e diffondere gli ideali di pace. Si spense nel 1925 a Milano dopo aver combattuto duramente il regime fascista. Durante il funerale alcune camicie nere attaccarono le carrozze e il piccolo seguito come se avessero paura che lo spirito di Anna si destasse nuovamente da un momento all’altro per continuare la lotta.

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