Favole al telefono

[…] articolo pubblicato sul The New York Times a firma di Anna Momigliano dal titolo “Filastrocche in America” ripubblicato sul settimanale INTERNAZIONALE sia qualcosa di molto importante per la letteratura infantile americana. Finalmente le Filastrocche di Gianni Rodari entrano prepotentemente negli Stati Uniti e daranno ai ragazzi USA qualcosa che non si aspettano. Il libro è “Favole al telefono”. Un libro che parla di telefonate che un padre, commesso viaggiatore, fà tutte le sere alla sua lontana bimba raccontando una brevissima favola. Le 121 lettere che scrissi a mia figlia Ida in quei 9 mesi di assenza da casa sono una ripetizione di questa idea geniale di Rodari. Cosa scrissi non tocca nessuna sua favola… mi è bastata l’idea… per renderla mia inventando, oltre una favola, un disegno corrispondente alla trama… in più. Rodari lo conobbi all’Unità di Torino dove, alla sera tardi andavo, dopo il normale lavoro di 10/12 ore, a dare una mano all’impaginazione… e solo per nemmeno tre mesi lo ebbi come compagno di lavoro. L’Unità che lo ebbe per tre anni redattore era quella di Milano con sede in viale Fulvio Testi… per poi andare a Roma e fondare il giornaletto “il Pioniere” (su suggerimento di Giancarlo Pajetta). A Torino, fine anno 1948, era redattore della “giudiziaria” ed era sempre sotto tiro da noi impaginatori perché le idee per racconti le segnava, a matita, sul retro delle bozze in colonna che a noi servivano per avere idea degli spazi disponibili. Bellissime certe novelle… tipo quella del chiodo che ha una testa ma non ragiona… al contrario di molti di noi che…… o quella della lacrima e il suo peso. “La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento. Quella di un bambino affamato pesa più di tutta la Terra”. Se avete nipotini o figli piccoli sentitevi in obbligo nell’averlo. Cresceranno come voi desiderate. Quante volte, tornando a casa tardi e trovare entrambe le figlie sveglie o anche una sola, il libretto “Favole al telefono” me lo trovavo nelle mani e… Alfredo Schiavi