I tedeschi si installano, requisendole, presso alcune ville patrizie che ornano il territorio brianzolo

A fine novembre 1943 viene istituita la Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), un nuovo corpo sorto dalla fusione della milizia volontaria di sicurezza nazionale (MVSN) e dei Carabinieri, guidato dal comandante della disciolta milizia, Renato Ricci <79. La GNR svolge attività sia di carattere poliziesco sia di tipo militare: i militi della GNR sono pertanto impiegati sia nel controllo del territorio sia nei rastrellamenti. Infatti, poiché il previsto esercito del ministro delle forze armate della RSI, Rodolfo Graziani, stenta a rendersi operativo, fino a metà del 1944 la GNR svolge praticamente pressoché da sola tutto il lavoro che compete a una forza di polizia e a una forza militare. Si tratta però di una milizia fragile: “pochi sono i fascisti convinti nei suoi ranghi, mentre molti sono gli ex carabinieri e i giovani reclutati a forza e quindi inclini all’imboscamento” <80.
In Brianza la GNR trova sede a Monza dove la milizia, la ex 25^ Legione della MVSN guidata dal comandante Pietro Agosteo, diviene un reparto della GNR. Sempre a Monza un altro reparto della GNR si installa presso le scuole di via Lecco: si tratta della Legione della Milizia di artiglieria contraerea. In linea con il radicamento territoriale dei Carabinieri, comandi della GNR sono dislocati in molti comuni brianzoli quali Agrate Brianza, Cesano Maderno, Desio, Meda, Lentate sul Seveso, Seregno, Seveso, Vimercate. A Concorezzo viene istituito “il comando del Servizio speciale anti-ribelli e sabotaggi (SSRS), guidato dal maggiore Ferdinando Rossi <81.
Per quanto riguarda la X flottiglia MAS, “il corpo indipendente da Salò e in stretta relazione coi tedeschi, si installa con un piccolo sottocomando presso la Villa Reale di Monza” <82 .
La formazione delle forze armate della RSI conosce un iter tortuoso e complesso dopo la legge del 31 ottobre 1943 che le istituisce. Si riscontra una sorta di competizione interna alle forze armate di Salò pronte a strapparsi a vicenda le reclute, che molto spesso sono arruolate presso organizzazioni alternative all’esercito, come la medesima GNR, la X MAS, la Todt… Gradualmente si riesce a costituire un esercito guidato da Rodolfo Graziani che si articola in quattro divisioni addestrate in Germania, la Monterosa, l’Italia, la Littorio e la San Marco <83.
Nel corso del novembre 1943 anche in Lombardia sono costituite le forze armate repubblichine, con l’istituzione il primo novembre del Comando militare italiano della Lombardia (205° Comando regionale) guidato dal generale Solinas <84. Per quanto riguarda più nello specifico il comando della provincia di Milano (13° comando provinciale), esso viene affidato al generale Italo Amato, sostituito nel gennaio del 1944 dal colonnello Giuseppe Gelormini.
Per quanto concerne più direttamente il territorio monzese, trova sede a Seregno una parte del 3° Reggimento autieri a Milano per la riparazione e la manutenzione degli autocarri e altri autoveicoli militari. A Camnago, frazione di Lentate, ha sede un deposito di materiale del Genio militare <85.
L’area di Monza rientra nel distretto militare comandato dal colonnello Oldani, di Seregno. Al pari dei milanesi che, a causa dei bombardamenti, sfollano sempre più verso il contado, tra cui la Brianza, anche i distretti miliari, come quello di Milano II, guidato dal colonnello Nicola Bruni, si trasferisce a Seveso. Dal punto di vista istituzionale, il ministero delle forze armate della RSI ha delle sedi nel territorio brianzolo, come il Sottosegretariato alla Guerra, con sede a Monza, un commissariato a Seregno e la sezione chimica a Macherio. L’aeronautica della RSI è presente nel territorio con un piccolo aeroporto nei pressi di Bresso, comune in prossimità della Brianza, e con il campo volo di Arcore, comune dove sono presenti dei magazzini dell’aeronautica e, soprattutto, l’officina di riparazione degli aeroplani. Sempre ad Arcore è presente la Bestetti Aeronautica, azienda che produce aeroplani. Depositi dell’aeronautica repubblichina sono siti a Desio, Nova Milanese e a Seregno <86.
La presenza nel territorio brianzolo di comandi e strutture militari tutto sommato secondarie, in quanto più di supporto alla struttura militare che operative in termini di azione militare, rappresenta un’opportunità per molti uomini sia per trovare un posto di lavoro sia per non esporsi in azioni militari né tra le file delle formazioni partigiane né tra le milizie repubblichine <87.
Un elemento che contraddistingue il periodo repubblichino in Brianza consiste nell’occupazione della Villa Reale di Monza, che è il monumento più rappresentativo di Monza e dell’intero territorio brianzolo <88. La Villa Reale è stata donata da Vittorio Emanuele III nel 1934 ai comuni di Milano e Monza. La Repubblica sociale se ne appropria per farne una sede di riferimento di tipo poliziesco. La Villa Reale, infatti, “diviene il centro operativo del maggiore Luigi Gatti e del suo ufficio politico investigativo (U.P.I.). Soprattutto diviene luogo di prigionia, di torture e di esecuzioni come i fatti e le tante testimonianze di chi ci è passato stanno a dimostrare” <89. Oltre alla GNR, all’interno della Villa Reale prende posto per qualche mese anche la Prefettura di Milano che però è costretta a sloggiare l’8 aprile del 1944 per far posto ai magazzini del Comando Germanico <90.
Nel frattempo, l’occupante tedesco predispone la struttura organizzativa per i territori italiani occupati. Le retrovie, cioè le regioni italiane lontane dal fronte, sono sottoposte dal punto di vista dell’amministrazione militare a un Comando Territoriale comandato dal generale Rudolf Touissant. Nel primo periodo dell’occupazione tedesca l’area di competenza dei comandi militari tedeschi è piuttosto ampia, inglobando spesso più province, ma già nell’autunno 1943 sono istituite le Militarkommandantur (Mk), distretti militari nei quali la Brianza monzese, al pari del resto della provincia di Milano e Pavia, dipende dalla MK 1013 <91. Il Militarkommandantur si articola territorialmente in Platzkommandantur, che sono i comandi militari provinciali. A Milano il comando è presieduto prima da Sassenberg, poi da Seeger e, infine, a partire da marzo 1944, da Werning che comanda anche il colonnello Weinhold, comandante a Monza. La Wehrmacht è comunque abbastanza dislocata nel territorio in modo da garantire un controllo capillare dello stesso <92. Il comando di piazza di Monza il 18 ottobre 1943 emana la seguente disposizione:
“Il presidio germanico di Monza comunica che tutti i comuni che gli appartengono e sono sotto la sua giurisdizione devono contribuire a una percentuale delle spese effettuate. Il Podestà di Monza farà la ripartizione. Da lunedì 18 la sede del presidio sarà presso la Casa del Balilla in via scalo merci” <93.
I tedeschi si installano, requisendole, presso alcune ville patrizie che ornano il territorio brianzolo. Tra le prime ville ad essere occupate è, nel settembre 1943, la Villa Bagatti-Valsecchi sita in Varedo: si installano circa venti uomini piuttosto anziani, in quanto deputati a mansioni di retrovia, comeil deposito di armi e munizioni e la gestione delle officine per riparazione di mezzi e armamenti94. A Seregno “un sottufficiale comanda pochi sottoposti del settimo reggimento della Transportbrigade Speer nella centralissima Villa Silva. A questo reparto logistico è probabilmente affidata l’occupazione della bassa Brianza in quanto altri suoi distaccamenti sono segnalati in altri comuni della zona” <95. Sempre a Seregno trova casa un presidio del genio ferrovieri allo scopo di sorvegliare la strada ferrata tra Milano e Como <96. Il distaccamento siglato L06342 Muenchen 2 si stanzia per oltre sei mesi a Villa Luisa nel comune di Triuggio. Altre ville occupate dai tedeschi sono Villa Tittoni a Desio e la Villa Banfi di Carnate, sede del distaccamento della Wehrmacht numero nr. 564, dove alloggiano quaranta soldati <97.
Anche altre ville minori sono occupate dai tedeschi: ma, oltre alle ville, “un altro edificio appare privilegiato dai presidi della Wehrmacht: le scuole pubbliche” <98. A Sovico le scuole elementari sono completamente occupate, quindi, le lezioni sono sospese, costringendo i ragazzi a rimanere a casa. Per fare fronte al problema, il parroco mette a disposizione quattro locali, che costituiscono, con classi su più turni, la scuola del paese nel periodo della RSI <99. Una realtà analoga avviene a Vimercate, in cui il locale presidio tedesco si installa presso le scuole di ogni ordine e grado già dalla metà del settembre 1943 <100. “Ad Agrate Brianza i tedeschi prendono possesso delle aule scolastiche e si servono del cortile dell’asilo e di quello dell’oratorio come depositi dei loro carriaggi” <101. Si registrano occupazioni di edifici scolastici anche a Carate Brianza, a Villasanta e a Nova milanese <102. Si segnala, infine, un distaccamento della Wehrmacht sito a Lissone. Tutti questi presidi tedeschi “testimoniano la capillarità della presenza tedesca in Brianza” <103.
Per quanto concerne la presenza di installazioni militari tedesche esse sono limitate. Quelle più degne di nota sono site nella bassa Brianza, come, ad esempio, le batterie contraeree e il grande deposito d’armi della Flak, la contraerea tedesca, che trova sede a Varedo <104.
Per quanto riguarda le SS, guidate in Italia dal generale Karl Wolf <105, esse hanno compiti di antisabotaggio, di contrasto ai gruppi partigiani e di controllo delle agitazioni operaie. A questo fine, a inizio 1944, Wolf istituisce una struttura delle SS articolata territorialmente: per il settore occidentale, costituito da Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta è nominato capo delle SS e della polizia il generale Willy Tenfeld, che stabilisce la sua sede presso Monza, a Villa Blanc <106 <107. Si tratta di un grande centro poliziesco, composto da circa 300 militi, “con quattro carri armati, due autoblindo e una cinquantina di mezzi di trasporto tra camion, automobili e motociclette” <108. Un altro grande presidio di SS (circa 200 uomini) posto in Brianza è quello di Villa Maria a Meda, che “contribuiscono a rendere difficile l’attività partigiana in quella zona”109.
Le forze di polizia o armate, sia tedesche sia repubblichine, adottano fin da subito la minaccia come pratica politica, come dimostrano le pene severissime previste dai vari bandi e avvisi pubblici per coloro che fossero di ostacolo al dominio tedesco <110.
Dopo i primi mesi del nuovo stato repubblichino, nel corso del 1944 il governo della Rsi istituisce delle formazioni paramilitari ideologizzate: le Brigate Nere. In particolare, il segretario del Pfr Pavolini è determinato a formare una milizia ideologizzata, costituita da fascisti di fede indiscussa, che si ponga l’obiettivo di lottare contro i partigiani con la massima intransigenza. Il 26 giugno del 1944 il duce firma un decreto che va in questo senso istituendo il corpo delle squadre d’azione delle camicie nere, guidato dal segretario del Partito. Le federazioni fasciste assumono il nome di Brigate nere dandosi in aggiunta il nome di un fascista caduto. Possono farne parte i volontari iscritti al partito con età comprese tra i 18 e i 60 anni. Se le Brigate Nere nascono per ovviare ai segni di cedimento già visibili della GNR e al ritardo nella formazione dell’esercito repubblicano, le aspettative di solidità da parte di questa milizia sono presto frustrate in quanto i brigatisti neri, spesso svolgendo compiti polizieschi che non competerebbero loro, si rendono responsabili di “furti e arresti da provocare a volte persino l’intervento dei tedeschi che ne chiedono lo scioglimento” <111. Infatti, il generale Tensfeld si lamenta “di non poter far più conto sull’operato dei reparti fascisti mobili impiegati nelle azioni di montagna in quanto non obbediscono più agli ordini e non si fanno più trovare nei luoghi prefissati” <112. Le brigate nere svolgono allora la sola funzione poliziesca, rastrellando i renitenti alla leva o i nemici politici, veri o presunti che siano. Con azioni spesso arbitrarie si segnalano per furti e confische. In Brianza è presente dall’estate 1944 la VIII Brigata nera Aldo Resega, guidata dal maggiore Vincenzo Costa, quest’ultimo subentrato come federale di Milano a Bottini, successore del defunto Resega <113. La Resega è la Brigata nera più numerosa della RSI “dotandosi anche di un proprio giornale dove si sprecano promesse di manganellate e sonore punizioni per tutti” <114. Le compagnie brianzole della Brigata nera Aldo Resega sono site a Monza città, a Seregno a Vimercate, a Cesano Maderno, a Bovisio Masciago e a Meda <115.
[NOTE]
79 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 32.
80 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 32.
81 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 33.
82 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 33.
83 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 33.
84 Corriere della sera, Il generale Solinas al comando militare della Lombardia, 10 novembre 1943, pag. 2.
85 A. Scalpelli, La formazione delle Forze armate di Salò attraverso i documenti dello Stato Maggiore della Rsi, Mli, n. 72, 1963, pag. 57.
86 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 34.
87 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 34.
88 P. Arienti, Dalla Brianza ai Lager del Terzo Reich. La deportazione verso la Germania nazista di partigiani, oppositori politici, operai, ebrei. Il caso dei lavoratori coatti, Bellavite, Missaglia (LC), 2011, pag. 47.
89 P. Arienti, Dalla Brianza ai Lager del Terzo Reich. La deportazione verso la Germania nazista di partigiani, oppositori politici, operai, ebrei. Il caso dei lavoratori coatti, Bellavite, Missaglia (LC), 2011, pag. 47.
90 P. Arienti, Dalla Brianza ai Lager del Terzo Reich. La deportazione verso la Germania nazista di partigiani, oppositori politici, operai, ebrei. Il caso dei lavoratori coatti, Bellavite, Missaglia (LC), 2011, pag. 47.
91 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 20.
92 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 20.
93 Archivio comunale di Lentate di Seveso, anno 1943, cat. 8, cl. 4, bs. 9, fs. 6.
94 Istituto Nazionale Ferruccio Parri, fondo Mascetti, bs. 1, fs. 3, sottofs.c, “Rapporto Sim”.
95 Registro degli atti dell’archivio storico del comune di Vimercate, libro 1940-41, pag. 295 e Archivio comunale di Seregno, cat. 8, Leva e truppa, bs. 513, fs. 4, Comando militare germanico.
96 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 20.
97 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 20.
98 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 20.
99 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 21.
100 Chronicon prepositurale Santo Stefano, Vimercate.
101 Chronicon parrocchia Sant’Eusebio, Agrate Brianza.
102 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 21.
103 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 21.
104 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 21.
105 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 22.
106 G. Bianchi, Dalla Resistenza. Uomini, eventi, idee della lotta di Liberazione in provincia di Milano, edizione della Provincia di Milano, Milano, 1975, pag. 28.
107 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 22.
108 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 22.
109 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 22.
110 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 22.
111 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 113.
112 S. Bertoldi, Soldati a Salò. L’ultimo esercito di Mussolini, Rizzoli, Milano, 1995, pag. 226.
113 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 113.
114 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 114.
115 P. Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia (LC), 2006, pag. 114.
Enrico Comini, La Corte di Assise Straordinaria di Monza. I processi per collaborazionismo a Monza (1945-1946), Tesi di laurea magistrale, Università degli Studi di Padova, Anno Accademico 2022-2023