Il bel mondo sulle Riviere tra fine ‘800 ed inizio ‘900

Fonte: RemoContro
Tra la fine dell’‘800 e l’inizio del ‘900 il “bel mondo” corre sulle Riviere, non più solo per brevi visite, viaggi di passaggio, ma per lunghi soggiorni o per fermarsi. Dopo arriveranno gli esuli politici, in fuga dalla repressione degli zar, mischiandosi e convivendo, per un po’ di tempo, con un mondo ricco e dorato.

Nell’‘800 si tratta soprattutto di viaggiatori, di aristocratici o di grandi intellettuali russi in viaggio in Italia e che scoprono anche la Liguria. Sono soprattutto le impressioni su Genova e sulle Riviere che colpiscono. Il loro stupore, la loro ammirazione per i paesaggi e le strutture urbane che incontrano. Si tratta però quasi sempre di immagini rapide, accumulate in pochi giorni, scritte in lettere ad amici e parenti o in brevi racconti. Sono viaggiatori di passaggio, che scoprono una realtà inosservata, un mondo quasi sconosciuto. È ben diverso passare dalle Riviere o andare a Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Milano, città artisticamente e letterariamente già molto note […] Nel caso delle Riviere e di Genova invece, c’è quasi il senso della scoperta, e non solo dell’arte che pure si incontra, ma soprattutto dei luoghi e dell’umanità che si offre alla loro vista. Sembrano, questi viaggiatori, degli esploratori che comunicano agli altri la conoscenza di tesori sconosciuti anche quando ne parlano criticamente. Sono loro che, per la prima volta, osservano quei paesaggi, che visitano palazzi di marmo e quadrerie sontuose e che incontrano quel brulicare di persone, quelle vie strette dove non possono passare le carrozze ma solo, eventualmente e a stento, le portantine, e dove gran parte della vita si svolge all’aperto, di fronte a tutti. In Russia, in quel secolo, si sviluppa un mito, anche popolare, per il Risorgimento italiano e per Garibaldi in particolare. Tappe obbligate quindi, per questi viaggiatori, sono i monumenti a loro dedicati o il cimitero di Staglieno e la tomba di Mazzini. C’è un secondo motivo più limitato per conoscere questa regione e cioè il ruolo di Genova nei primi secoli del secondo millennio come potenza marittima e mercantile. Il mar Nero con Feodosia (l’antica Caffa genovese), il mar d’Azov con Taganrog, la Russia meridionale (la Crimea in particolare, Odessa) con la storia passata e presente di penetrazione commerciale di Genova, repubblica marinara, e con i numerosi bastimenti che allora, nell’‘800, ed ancora nei primi decenni del ‘900, portano il grano russo nel porto di Genova e da qui si distribuisce in Italia e in Europa. Da allora forse la pasta diventa definitivamente piatto nazionale e non solo napoletano e nascono, anche in Liguria, a Imperia soprattutto, pastifici importanti. A Nervi si contano almeno 25 tra hotel e pensioni. A questi vanno aggiunte molte ville e tante camere in affitto. Anche nella vicina Bogliasco vi sono numerosi hotel e ville: tra i comuni vicini vi è un’osmosi, un passaggio frequente di ospiti. A Sanremo vi è la stessa situazione, ancora più evidente. A fine ‘800 vi sono già 23 hotel, 14 pensioni, 160 ville per ospiti. Anche in questo caso Bordighera e Ospedaletti sono punti di attrazione ma anche camere di compensazione. Questo afflusso è facilitato dalla costruzione della ferrovia Nizza-Genova, completata nel 1879 ma che arriva a Sanremo già nel 1872. Anche a Levante la ferrovia tra Genova, Chiavari, Cavi di Lavagna, Spezia è in funzione. Nelle due Riviere vi sono valenti medici italiani per la cura della tubercolosi, ma aumentano molto, nel tempo, i medici stranieri, russi, inglesi, tedeschi ecc. A Nervi nasce, ad opera dell’editore Giuseppe Vassallo, una rivista sorprendente, che si chiama “Pro Nervi” e che durerà molti anni. Qui si trovano notizie essenziali su iniziative culturali, concerti, feste che si svolgono negli hotel e nella città ma soprattutto si pubblica periodicamente una “lista dei forestieri” con un elenco completo di tutte le persone residenti negli alberghi o nella ville più significative e la loro provenienza. L’impressione che se ne ricava scorrendo quelle presenze è che il mondo, quel mondo, prima o poi viene a Nervi, dalle Americhe, dall’Asia, dall’Europa e dalla Russia, per quello che ci interessa più direttamente. Non va dimenticato che la Russia allora significava anche l’Ucraina, la Polonia, il baltico ecc. Molti arrivano anche da diverse città italiane, qualche volta perfino dalla vicinissima Genova. Vediamo così presenti negli hotel anche i marchesi Doria, i Sasso-Ruffo che arrivano da San Pietroburgo ma che sono stirpe italiana, il signor boito (arrigo, letterato e compositore oppure camillo, architetto e scrittore di ‘senso’ nel 1883 dal quale Visconti trasse un famoso film negli anni ’50), i signori Pesenti, Casiraghi, ecc […] C’è una galleria di teste coronate provenienti dalla Russia e dall’Europa, di nobili, di ecclesiastici, di ambasciatori, di generali, di intellettuali. Così arriva il maestro di corte (maitre de cour) dell’imperatore di Russia, il conte Strogonoff, che diventa famoso per motivi diversi dalla sua nobiltà, e il Reggitore capo dell’opera imperiale. Da altre parti del mondo appare improvvisa una suora, suor Emma de Soden di Madras nelle indie orientali ed una famiglia russa invece che proviene da Vitbesk (la città natale di Marc Chagall che ha immortalato nel suo dipinto “sopra Vitbesk”) e, per esempio, un frequentatore assiduo che arriva dalla Siberia e che alloggia sempre nello stesso villino. E poi troviamo già nel 1900 la contessa Olga Sievers, proveniente da Mosca. Perché ci fermiamo su questo nome? Perché in seguito diventerà la moglie del dottor A. Salmonov e sarà sepolta nel cimitero di Bogliasco. Troviamo anche molti ecclesiastici alloggiati negli hotel di Nervi. Nulla di sorprendente di per sé, se non fosse per una certa densità e, spesso, la ripetizione nei mesi e negli anni delle stesse persone […] L’avvenimento più notevole si verifica nel dicembre del 1908, periodo in cui si trovano contemporaneamente, sparpagliati in diversi hotel, ben 13 monsignori: uno da Trieste, uno da Budapest, uno da Losanna, uno da Buenos Aires, uno dalla Galizia, quattro dalla Russia e quattro dalla Polonia. Un congresso, un convegno? Un incontro di rappresentanti della chiesa ortodossa? (immagino, per le città di provenienza e per le famiglie che, qualche volta, li accompagnano), per discutere questioni comuni, delicate ed urgenti, lontani da occhi indiscreti? Oppure, semplicemente, si sono passati la parola per trascorrere una piacevole vacanza a Nervi (proprio a dicembre però?). Nel gennaio 1900 troviamo al Grand Hotel di Nervi, il signore e la signora Dreyfuss M. C’è una doppia esse finale e una emme puntata, e provengono da Anversa. La doppia esse potrebbe essere un errore di trascrizione degli addetti alla reception, la emme puntata non so francamente cosa voglia dire: potrebbe essere l’inizio di un secondo cognome o un nome proprio. la provenienza da Anversa (Belgio) potrebbe essere comprensibile. Nel gennaio dell’anno dopo, troviamo, sempre al Grand hotel il signore, la signora e la signorina Dreyfus-Brettauer. Il nome questa volta sembra corretto, ma c’è un secondo cognome del quale ignoro il collegamento: è un nome di origine inglese o tedesco, ma probabilmente ebraico visto che il capostipite si chiama Samuel Ludwig. Possiamo trovarci di fronte all’Alfred Dreyfus, del quale si è parlato lungamente a fine ‘800 e inizio ‘900 o di qualche ramo della sua famiglia? Alfred D., è stato graziato nel 1899, quindi la sua presenza sarebbe compatibile già nel gennaio del 1900 ed ancor più nel gennaio 1901. Questo arrivo a Nervi sarebbe anche comprensibile, per prendere un po’ le distanze dall’incredibile vicenda, drammatica e gravissima, che l’ha riguardato. Parliamo dell’“affaire Dreyfus” in Francia. La scoperta più eclatante però è il soggiorno a Villa Raffo, già dal dicembre 1900 di H.H. De Ranee Brooke of Sarawak con famiglia e poi ancora a gennaio, a febbraio, a marzo, fino a dicembre del 1901. Poi ne perdiamo le tracce. Di chi stiamo parlando? Addirittura dei discendenti di James brooke (1803-1868), rajah bianco di Sarawak, dal 1842 fino alla morte, governatore dell’isola di Labuan (la perla di Labuan!) immortalato da Emilio Salgari ne “i pirati della Malesia” e ne “Le tigri di Mompracem” antagonista di Sandokan. Forse la sua figura ha ispirato anche il personaggio di Lord Jim di J. Conrad e il romanzo di R. Kipling “l’uomo che volle essere re”. Sarawak è nel Borneo, ma nel periodo al quale ci riferiamo non è più rajah James ma il nipote Charles, che poi nel 1888 accetta il protettorato del Regno Unito. Il terzo rajah è stato Charles Vigner Brooke, il cui territorio è stato occupato dai giapponesi nella II guerra mondiale e liberato dagli australiani. Sarawak è poi stato ceduto alla corona britannica e i suoi successori continuano ad essere rajah ma solo come titolo onorifico. Insomma, in questo angolo d’Italia, nelle Riviere, si avvicendano stirpi potenti, uomini e donne di primo piano, un mondo magico che ritroviamo nei romanzi e nella letteratura. Incuriosisce sapere se in quegli anni i contemporanei ne avessero consapevolezza o se tutto scivolasse via, nel clamore delle feste, nei fiumi di denaro che sicuramente fluivano. Qui si è fatta un po’ di storia: si sono forse lenite malattie incurabili, si è concesso ospitalità e riposo a personalità importanti, forse si sono combinati matrimoni, si sono svolti intrecci amorosi, si sono sviluppati affari, trame, odii. Colpisce il fatto che in alcuni hotel vi siano, qualche volta, “signorine di buona famiglia” sole e uomini soli, o signorine, può darsi nobili, accompagnate dalla madre, che cercano in un ambiente così internazionale e così esclusivo un buon matrimonio e signori che aspettano una buona occasione per non essere più soli, per captare patrimoni significativi o anche solo per allargare i propri orizzonti di affari e cultura. in un certo hotel, ad un certo punto, leggo che in un certo mese vi sono ben sette signorine sole e ben sette signori soli. Che cosa cercano? Non si deve per forza pensar male ma è possibile che quegli hotel a Nervi, Bogliasco, Sanremo, Bordighera offrissero non solo un clima meraviglioso, uno svago irripetibile e un piacere immediato, ma anche una trama sulla quale costruire un futuro alla propria vita. Roberto Speciale su RemoContro, la virtù del dubbio