
Il 27 aprile 1945 arrivarono ad Alzate Brianza per intervenire nella trattativa, anche gli emissari del Battaglione Nannetti della “Brigata Perretta”. Nel primo pomeriggio una colonna motorizzata tedesca transitò sulla provinciale che attraversa Alzate, proveniente da Como. <111
I partigiani del luogo, rinforzati da quelli di Anzano e Orsenigo, decisero di affrontarla, disponendosi velocemente in luoghi favorevoli all’agguato ai lati della strada. Ancora una volta il parroco intervenne senza esitazione o paura: “Una colonna motorizzata tedesca saliva da Como verso Brivio. Fermata da ardimentosi giovani armati di Alzate, Anzano e Orsenigo, si aprì una sparatoria. Il prevosto, tra il fischiare delle pallottole che l’hanno più volte sfiorato, si presentava una prima volta per la cessazione del fuoco. Più tardi verso sera si presentava una seconda volta e partecipava all’intesa per rimandare la colonna a Como. In questa ultima azione ebbimo un caduto: Meroni Attilio. Contro la colonna nemica, che avrebbe voluto aprirsi una strada ai suoi valichi, imbracciò il fucile e corse con un gruppo di ardimentosi a intimare la resa. Appostato su di un colle, detto Montegatto, fu raggiunto alla testa da un proiettile e cadde”. <112.
Meroni Attilio ricevette il 25 ottobre 1949 la “Croce al Merito di Guerra”, in seguito ad attività partigiana. <113 Altri due giovani, invece, furono feriti. Anche fra i soldati della colonna vi furono alcune perdite. Dopo lunghe ed estenuanti trattative Don Allievi riuscì a far retrocedere nuovamente la colonna verso Como. <114 Tra la prima e la seconda trattativa con i tedeschi della colonna, arrivarono in canonica dal parroco: “[…] il colonnello Grassi, uno dei capi del C.L.N.A.I. uscito da pochi giorni dal carcere dei fascisti, divenuto capo delle forze armate nella Provincia di Como e <115 poi questore; con lui [Padre Aristide Pirovano] <116 e il capitano tedesco del presidio di Erba [capitano Pfaff, che si era appena arreso dopo la trattativa] <117, saliamo alla villa del Soldo [dal colonnello Heldmann] e conferiamo quello che io avevo già ottenuto: sarebbero partite il giorno dopo, sabato, le colonne tedesche di Erba, del parco di Anzano, venute ad unirsi a quelle del Soldo”. <118
Qualche ora dopo l’incontro, inaspettatamente, il colonnello Heldmann chiese al parroco un colloquio: “Verso le 17 di venerdì 27 Aprile il colonnello Heldmann mi chiedeva un colloquio e mi disse che desiderava anticipare la partenza per Como la stessa sera, se non avevo nulla in contrario. Due ore dopo la colonna tedesca con quella di Anzano partivano per Como, dove sarebbero state disarmate e imbottigliate in Val d’Intelvi. Queste furono le pratiche da me fatte per impedire lo spargimento di sangue e la distruzione del nostro paese”. <119
Il paese più prossimo ad Alzate, Anzano del Parco, vide dunque partire il proprio presidio tedesco con il gruppo di Heldmann. In precedenza però i partigiani, già nella notte tra il 25 e il 26 aprile, erano riusciti a disarmare i tredici uomini della stazione della G.N.R. di Anzano. <120
Con la partenza, alle ore 19 di venerdì 27 aprile 1945, di Heldmann e della 29ª Brigata SS, l’autorità nazi-fascista che presiedeva il piccolo paese di Alzate Brianza, decadde e: “La notte del sabato il paese echeggiava dei rombanti motori di una interminabile colonna americana che si dirigeva su Como. Tutta la popolazione vegliava nelle strade”. <121
Rimpatriò, poco tempo dopo, anche la salma di un altro giovane alzatese morto lottando a fianco dei partigiani: Andrea Fusi. Don Allievi scriveva: “Torna la salma del fu Andrea, chiamato alle armi appena diciottenne alla fine di Gennaio dello scorso anno [1944], dopo un mese fu mandato in Germania, donde fu rimpatriato in Luglio con la divisione Alpini Monte Rosa. Ai primi di Ottobre s’era dato alla macchia coi partigiani a Capodanno era sorpreso da una squadra fascista a Mondello e fu colpito a morte, veniva seppellito nel cimitero locale. Le salme dei due caduti riposano ora unite nel nostro cimitero”. <122
[NOTE]
111 Cfr. ISCPAPC, cart. bs. Brigata P. A. Perretta, Battaglione Giancarlo Puecher. Sintesi relazione delle azioni principali fatte dai distaccamenti Cvl settore Erba, aprile 1945, fogli s.n.; Cfr. “Liber Chronicus”, della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Alzate Brianza, 27 Aprile 1945, foglio s.n.;
112 Cfr. “Liber Chronicus”, della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Alzate Brianza, 27 Aprile 1945, foglio s.n.;
113 Documento tratto dall’archivio della famiglia Meroni-Mascarini, forniti dalla cognata del defunto Attilio: Mascarini Caterina; Vedi Appendice: Doc. (26);
114 Cfr. Ibidem;
115 C.L.N.A.I., Comitato di Liberazione Nazionale per l’Alta Italia. Il C.L.N., era una formazione interpartitica formata da movimenti di diversa estrazione culturale e ideologica. Il primo a presiedere il C.L.N. fu Ivanoe Bonomi a cui spettò, dopo la liberazione di Roma (giugno 1944), di assumere responsabilità di governo con la Presidenza del Consiglio. A lui successero alla Presidenza del Consiglio il 21 giugno 1945 Ferruccio Parri e il 10 dicembre 1945 Alcide De Gasperi. Il C.L.N. ha coordinato e diretto la Resistenza e fu diviso in C.L.N.A.I. (presieduto da 1943 al 1945 da Alfredo Pizzoni) con sede nella Milano occupata e il C.L.N.C. (Comitato di Liberazione Nazionale Centrale); operò come organismo clandestino durante la Resistenza ed ebbe per delega poteri di governo nei giorni di insurrezione nazionale. Il primo atto politico del C.L.N. dopo il 25 aprile 1945 fu l’abrogazione delle leggi economiche fasciste sulla socializzazione delle imprese. Cfr. AA.VV., Nuova Storia Universale-Dizionario di Storia, Vol. 1, Ed. Garzanti, Torino 2004;
116 Vedi Cap. 3, Par 3.1 alla p.65 e alla nota 33 di questo testo; N.B., Nel testo originale del Chronicon, il missionario proveniente da Erba è chiamato da Don Giuseppe Allievi P. Pontiggia, ma si tratta di un Lapsus Calami, perché era l’ormai notissimo Padre Aristide Pirovano. Nel Chronicon si trova la correzione di Gaffuri Luigi del 25.05.1980, che approfittando di un rientro in Italia, nel maggio 1980 di Padre Pirovano, ne ebbe conferma da lui stesso che gli raccontò i fatti di quel giorno e di altri episodi di cui fu protagonista in quelle epiche giornate;
117 Vedi Cap. 6, alla p.174 di questo testo;
118 Cfr. “Liber Chronicus”, della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Alzate Brianza, 27 Aprile 1945, foglio s.n.;
119 Cfr. Ibidem;
120 Cfr. ISCPAPC, cart. bs. Brigata P. A. Perretta, Battaglione, Giancarlo Puecher. Sintesi relazione delle azioni principali fatte dai distaccamenti Cvl settore Erba, aprile 1945, fogli s.n.;
121 Cfr. “Liber Chronicus”, della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Alzate Brianza, 27 Aprile 1945, foglio s.n.;
122 Cfr. “Liber Chronicus”, della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Alzate Brianza, maggio 1945, foglio s.n.. Altri partigiani “sopravvissuti”, riconosciuti meritevoli, riconosciuti dalla Commissione Qualifiche Partigiani della Lombardia, per Alzate furono: Berti Mario, militante nella “Brigata Perretta”, per mesi 8; Gaffuri Dino, militante nella “89ª Brigata Poletti e Puecher”, per mesi 10. Cfr. ASCAB, cart. 25 – 12 – 1 – 17, Elenchi dei morti e dei partigiani 1945-1946, fogli s.n.. Alzatesi conosciuti, deportati nei campi di lavoro in Germania, dopo l’8 settembre 1943 e ritornati vivi ai loro paesi furono: Erba Ernesto (nato ad Alzate l’1.01.1921), Caldera Mario (nato a Fabbrica l’1.11.1921); sopravvissuti alla campagna di Russia: Corbetta Emilio (nato ad Alzate il 27.06.1918, morto ad Alzate il 3.12.1998). Testimonianze orali raccolte mediante intervista;
Laura Bosisio, Guerra e Resistenza in Alta Brianza e Vallassina, Tesi di Laurea, Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano, Anno Accademico 2008-2009