In sintesi, l’intelligence americana evidenziava che una penetrazione su larga scala dell’Italia era viepiù necessaria

Roma: una vista

In coerenza con il progetto che stava a cuore a Donovan, sin dal dicembre 1944 il Planning Group Office dell’OSS elaborò una speciale programmazione concernente l’istituzione di un articolato servizio d’intelligence nel Teatro del Mediterraneo, compresa l’Italia, da attuarsi nel periodo postbellico e, in particolare, nella delicata fase di transizione successiva alla cessazione delle ostilità con la Germania. Con particolare riguardo all’Italia, la pianificazione di un servizio d’intelligence nel periodo postbellico doveva essere finalizzata a salvaguardare la sfera d’influenza americana in Italia, avuto riguardo al fatto che l’assetto degli equilibri europei, come configurato dalle Nazioni Unite <84, non avrebbe impedito, nelle previsioni a lungo termine dell’intelligence americana <85, che altre Nazioni, non esclusi gli stessi Alleati, avessero mire su un Paese, quale l’Italia, di notevole importanza strategica scaturente dalla posizione nel Mediterraneo, approfittando della situazione di grande fragilità in cui versava il “Bel Paese”, che, a giudizio dell’OSS, era in rovina, sia economica sia politica e morale, incapace di ritrovare la sua unità e risollevarsi dalle sue ceneri, dopo un ventennio di dittatura fascista che aveva significato “la sua disfatta economica e psicologica” <86 e, in quanto tale, privo delle necessarie risorse sia psichiche e sociali sia materiali per fronteggiare un’eventuale politica d’influenza, se non di controllo, da parte di altre nazioni.
“Tuttavia non sarebbe saggio pensare che la costituzione di tale status impedirebbe ad altri paesi di mostrare interesse per l’Italia. Anche se l’Italia manterrà la sua sovranità e non diventerà proprietà fisica di alcun paese, si manifesteranno vari livelli d’interesse. La città di Roma, sin dal momento della sua liberazione, è stata un centro d’intrighi pullulante di rappresentanti di partiti e fazioni, del Vaticano, dei paesi dei Balcani, degli Alleati e di ex membri dell’Asse e loro satelliti, tutti impegnati a stringere alleanze, coltivare interessi e spiarsi l’una con l’altra. Una volta che debba essere stabilito un certo grado di controllo sull’Italia, la questione degli scopi e metodi diventa un problema di analisi politica, piuttosto che di controspionaggio e non c’è alcun dubbio che tale controllo, se controllo deve essere, sarà più saldo nelle mani degli Stati Uniti che non tirano acqua al loro mulino e rivestono il più ampio ruolo nella tutela della pace mondiale” <87.
Si consigliava, dunque, di approfondire l’indagine sui servizi segreti stranieri nel nord dell’Italia, soprattutto quelli russi e slavi, in collegamento con i comunisti italiani, indagine da condursi con alta priorità, da parte dei servizi di controspionaggio dell’OSS, non solo perché si trattava di una sfida per gli Stati Uniti in Europa da non declinare, ma anche perché offriva una splendida opportunità, favorita dalla “confusione del momento”, la volatilità delle alleanze che “cambiano di giorno in giorno e si vendono al migliore offerente (se offerenti vi sono)”, l’ambiguità e, infine, la mancanza di lealtà, per infiltrare su larga scala agenti americani in Italia <88.
In sintesi, l’intelligence americana evidenziava che una penetrazione su larga scala dell’Italia, non solo del paese, in quanto tale, e dei suoi servizi segreti, ma anche dei servizi segreti stranieri, ivi operanti, era viepiù necessaria, giacché molti paesi erano interessati all’Italia e molti lo sarebbero diventati, per le ragioni di cui sopra, mentre per gli Stati Uniti essa si presentava non solo possibile, ma anche favorita dalle seguenti condizioni:
-l’ampia copertura, nel senso che l’Italia, più di ogni altro paese europeo, eccettuata la Germania, era stata messa in ginocchio dalla guerra e gli Stati Uniti, mostratisi più affidabili e meglio equipaggiati di ogni altra nazione, avrebbero potuto giocare un ruolo di prim’ordine nella ricostruzione economica italiana;
-il favorevole atteggiamento nei confronti degli Stati Uniti sia della polizia di Stato che dei servizi segreti italiani, con i quali l’OSS, come sopra visto, aveva nel corso della sua campagna d’Italia, instaurato ottime relazioni. Era, dunque, necessario che gli Stati Uniti si dotassero di un servizio permanente d’intelligence e, in particolare, di un potente e ramificato servizio di controspionaggio, al fine sia di garantire la sicurezza dello spionaggio “positivo” sia di neutralizzare lo spionaggio da parte degli altri paesi stranieri in Italia e, così, controllare, anche indirettamente, l’intelligence di ogni potenziale nemico degli Stati Uniti in Europa.
Secondo le linee fondamentali della strategia d’intelligence postbellica dell’OSS nel Teatro del Mediterraneo, quindi, le operazioni speciali si sarebbero dipartite dall’Italia, quale centro strategico del Teatro del Mediterraneo e dalle sue stazioni sarebbero state dirette e coordinate e, in particolare:
– il servizio d’intelligence, di competenza del SI, avrebbe continuato a svilupparsi in e dai paesi del Teatro, sia neutrali sia occupati ovvero liberati, sotto la direzione dei comandi militari nei paesi, ove fosse costituito un Governo Militare Alleato con un comandante americano, ovvero di un rappresentante militare dell’OSS presso le competenti commissioni dell’ACC in quelli, dove si fosse insediata la Commissione Alleata di Controllo;
– le attività di competenza del SO sarebbero state, poi, circoscritte alle aree soggette all’occupazione e controllo militari e sarebbero state condotte secondo le direttive dei comandanti militari;
– la Research & Analysis (R & A) avrebbe proseguito la sua fondamentale attività di raccolta, analisi e studio d’intelligenze per conto dell’OSS e le altre agenzie militari americane.
Le attività dell’OSS nel Teatro del Mediterraneo durante questo periodo saranno condotte in conformità della seguente politica:
1. Inizialmente le attività dell’OSS prescritte da questo programma saranno controllate e coordinate dalle stazioni in Italia. (…) Appena sarà cessato il bisogno di basi nel Mediterraneo (…) il personale dovrà essere trasferito o rilasciato appena possibile;
2. L’attività d’intelligence continuerà a svilupparsi in e da tutti i paesi occupati, liberati e neutrali del Teatro del Mediterraneo e si diffonderà in conformità alle previsioni del presente programma;
3. Nelle aree dove si sia insediato un governo militare alleato con a capo un comandante americano, l’attività d’intelligence dell’OSS sarà diretta da quest’ultimo;
4. La R & A continuerà a svolgere nel Teatro del Mediterraneo la sua funzione di raccolta e analisi delle intelligenze segrete per l’OSS, l’Esercito, la Marina, le Commissioni Alleate Centrali e i Capi delle Missioni Diplomatiche degli Stati Uniti(…);
5. Le attività del SO saranno limitate alle aree soggette all’occupazione e controllo militari e saranno condotte secondo le volontà dei comandanti militari (…);
6. Le unità dell’OSS dovranno essere assegnate al rappresentante militare anziano dell’OSS presso le competenti commissioni dell’ACC e assoggettate alla supervisione e controllo di quest’ultimo in quei paesi, ove tali commissioni si sono
insediate;
7. Nel Teatro saranno sviluppati le comunicazioni e i relativi servizi, nei limiti in cui siano necessari allo svolgimento delle attività avanti delineate;
8. Richieste per un aumento dei fondi in vista dell’incremento di tali programmi saranno inoltrate nel rispetto delle regole in vigore a Washington e sul campo <89.
Poste queste linee programmatiche complessive, gli obiettivi che l’OSS si prefisse di conseguire nel Teatro del Mediterraneo, nel periodo in esame, si concentrarono, primariamente, nello sviluppo e implementazione di una rete d’intelligence in e dall’Italia, compresa la Sicilia, da un lato, e nella conduzione di operazioni speciali a diretto supporto delle Forze militari nelle aree liberate e soggette all’AMG nonché in quelle ancora occupate dal nemico, dall’altro. Con riguardo particolare al primo obiettivo, il programma prescrisse che il SI dell’OSS del Mediterranean Theatre of Operations (OSS/MTO) si sarebbe avvalso delle fonti già acquisite e consolidate in Italia per l’acquisizione d’informazioni segrete ritenute importanti per l’esercito, la marina, l’OSS, l’AC e gli altri dipartimenti e agenzie governative statunitensi, mantenendo, così, le proprie basi in Italia, sempre nel rispetto delle direttive del Comando Militare Americano del MTO, l’AC, l’OSS dell’European Theatre of Operations (ETO) e l’OSS di Washington e, altresì, conservando stretti contatti con le altre basi del SI in Europa e coordinandosi con gli altri servizi segreti alleati. Per il conseguimento dei suddetti obiettivi furono pianificate le seguenti missioni:
a) raccogliere dalle fonti segrete informazioni militari, politiche, economiche, sociologiche, psicologiche e tutte quelle che fossero state richieste dalle agenzie competenti sopra citate;
b) elaborare e valutare le informazioni raccolte e trasmettere rapporti segreti al Comando Militare Americano del Teatro del Mediterraneo, all’AC, all’OSS del Teatro Operativo Europeo, all’OSS di Washington e al Capo delle Missioni Diplomatiche degli Stati Uniti <90;
c) classificare le informazioni raccolte secondo le seguenti categorie: -militari (concernenti “la posizione e la forza di bande di guerriglieri nemici ovvero gruppi di opposizione e sovversivi operanti in o dall’Italia, con particolare attenzione alle organizzazioni sviluppatesi di recente”; “attività di opposizione al controllo o al governo civile alleato”; “armi e dispositivi segreti, con particolare riguardo alle armi … non usate durante la guerra”, “sviluppi scientifici segreti”; “metodi di comunicazione segreti”; “basi militari, stazioni radio e arsenali segreti in Italia e altrove”; piani di fuga clandestina di personale militare nazista e/o fascista in Italia o altrove; “tecniche di difesa segreta contro incursioni aeree o altre attività militari”, etc.); -politiche (concernenti eventuali attività di contrasto al controllo o al governo civile alleato in Italia in violazione dei termini dell’armistizio; il Governo italiano, la sua composizione, le sue politiche sia interne sia internazionali e i rapporti con gli altri Poteri; partiti e gruppi politici; le attitudini politiche del popolo italiano, con particolare riguardo alle “reazioni alle politiche delle Nazioni Unite”; tendenze separatiste di alcuni elementi della popolazione; posizione politiche della Chiesa; etc.); -psicologiche e sociali (concernenti la posizione e condizione dei prigionieri di guerra alleati in Italia; “il morale della popolazione italiana e gli effetti degli stenti vissuti in tempo di guerra”; “l’attitudine della popolazione italiana verso le Nazioni Unite”; effetti dei mutamenti demografici, etc.); -economiche e finanziarie (aventi a oggetto attività poste in violazione dei termini economici e finanziari degli accordi post-bellici; accordi commerciali, industriali o finanziari segretamente stipulati tra l’Italia e gli altri Stati; cartelli e affari che vedevano coinvolti anche gli interessi economici di Tedeschi e Fascisti; prove della continuità della partecipazione tedesca alla gestione delle industrie italiane e in particolare nel nord dell’Italia);
d) provvedere, in collaborazione con l’OSS di Washington, ai necessari adattamenti dell’organico rispetto alle esigenze di implementazione del programma in esame.
Complementare fu, poi, uno speciale programma d’intelligence postbellico di competenza di un’altra fondamentale Divisione dell’OSS in Italia, lo X-2, titolare del servizio di controspionaggio dell’OSS, che, in una situazione che si prospettava pullulante di organizzazioni avverse di spionaggio, controspionaggio e sovversive operanti in e attraverso la penisola, anche dopo la cessazione delle ostilità, avrebbe dovuto non solo mantenere, ma anche estendere il suo servizio per l’Italia per tutto il periodo postbellico e, altresì, reclutare e addestrare personale aggiuntivo, ove richiesto dall’OSS per il Teatro del Mediterraneo, al fine di implementare il programma sopra enunciato.
In sintesi, il conseguimento dell’obiettivo d’implementazione della rete d’intelligence in e dalla penisola italiana esigeva per lo X-2 l’adempimento delle seguenti missioni:
-raccogliere informazioni riguardanti le organizzazioni ostili di spionaggio, controspionaggio e le altre di tipo sovversivo, operanti in Italia e trasmetterle all’OSS/MTO e alle altre autorità militari competenti nonché al Capo delle Missioni Diplomatiche degli Stati Uniti;
-trasmettere all’OSS/MTO le informazioni necessarie sia per la protezione del personale dell’OSS in Italia sia per l’addestramento degli agenti operativi sulla posizione e identità degli agenti nemici;
-controllare la sicurezza operativa degli agenti operativi dell’OSS.
[…] E’ appena il caso di rilevare che, dall’esame degli speciali programmi d’intelligence postbellica dell’OSS, emerge l’idea di una transizione da un servizio d’intelligence di tipo eminentemente militare, contrassegnato da obiettivi specificamente e chiaramente determinati, a uno d’intelligence assai più complesso, con contenuti politici, economico-finanziari e sociologici, caratterizzato da “ramificazioni” diffuse, obiettivi talora ambigui, se non “oscuri” e, infine, “parametri sempre mutevoli” <95. Tale connotazione, sebbene restata allo stato embrionale con riguardo all’OSS, è in assoluta continuità con la linea politica dell’OSS, quale delineatasi sin dagli ultimi mesi del 1943 e consolidatasi nei mesi successivi della campagna d’Italia dei servizi segreti americani <96.
[NOTE]
84 Si consultino i documenti finali delle conferenze di Yalta del febbraio 1945 e Potsdam del luglio 1945 che statuirono rispettivamente la ripartizione delle rispettive sfere d’influenza sull’Europa tra le potenze vincitrici e dopo la resa ufficiale della Germania, la definizione degli equilibri europei. Reperibili on line in www.lasecondaguerramondiale.it.
85 Si fa riferimento a un dettagliato studio, recante una data parzialmente illeggibile e annotata a mano probabilmente del 6 novembre 1945, sulle condizioni dell’Italia nel periodo postbellico e al ruolo dell’intelligence americana in Italia. L’autore è il capitano italo-americano Roberto Bellini, il quale antepose al proprio rapporto dattiloscritto alcuni commenti autografi di esemplare chiarezza. “Una stretta alleanza con l’Italia dipende dall’esito delle libere elezioni. Il pericolo dell’attuale collaborazione con l’Italia è di perdere la confidenza della Gran Bretagna che non scambierà rapporti con gli italiani. Inoltre, le difficoltà interne ai servizi italiani e i loro continui cambiamenti di personale rendono pericoloso mostrare le nostre carte ovvero puntare tutto su una sola cosa, pena il rischio di perdere. Per questa ragione [incomprensibile], dobbiamo lavorare pazientemente dietro le quinte sino a quando non saremo certi della scena politica italiana e non avremo una linea politica ben determinata da parte del nostro governo.” A study of conditions in Italy and of their relation to American intelligence, in NARA, R.G. 226, E. 210, B. 396.
86 «Vent’anni anni di vita sotto un governo dittatoriale con la filosofia del “diventa ricco senza lavorare”, ha defraudato il popolo della sua iniziativa e aggravato la già esistente e universalmente nota allergia al lavoro onesto». A study of conditions in Italy cit., p. 3.
87 «However, to suppose that such establishment of status would prevent other countries from showing interest in Italy would be unwise. Although Italy will retain its sovereignty and will not become the physical property of any other country, varying degrees of interest will become manifest. The city of Rome, from the moment of its liberation, has been a center of intrigue, with representatives of Italian factions, the Vatican, the Balkan countries, the Allies and former Axis members and satellites – all forming alliances, advancing interests and spying on each other. Once a certain degree of control should be established over Italy, the methods and aims of its exploitation become the problems of the political analyst rather than of the counterintelligence operative, yet there is no doubt that such control, if control there must be, would be safest in the hands of the United States, which has non imperial axe to grind and which has the largest stake in world peace.» A study of conditions in Italy cit., p. 1
88 Ivi, p. 2
89 Il rapporto Over-All and Special Programs for Strategic Services Activities in the Mediterranean Theater (Post-Hostilities), redatto dall’OSS-Planning Group Office- l’11 dicembre 1944, fu inviato al JCS a Washington per l’informazione, dopo aver ricevuto l’approvazione di Donovan. A esso sono allegati due speciali programmi concernenti l’uno, le attività d’intelligence di competenza del SI e l’altro, quelle di competenza dello X-2, denominati rispettivamente Special Program No. 1, MTO. Intelligence Program-SI (Post-Hostilities) e Special Program No. 1, MTO. Intelligence Program – X-2 (Post-Hostilities). Una copia fu inviata, per conoscenza, il 2 gennaio 1945 al Quartier Generale dell’OSS di Caserta e di questa è conservata traccia nei NARA, R.G. 226, E. 210, B. 396.
90 «MISSIONS: a. Collect military, political, economic, sociological, psychological, and such other information as may be required. b. Process and evaluate the information collected by SI and disseminate secret intelligence to the U.S. Military Commander/MTO, to the Allied Commission, to OSS/ ETO, to OSS/Washington, and to the Chief of the Diplomatic Mission of the United States.» Over-All and Special Programs for Strategic Services Activities in the Mediterranean Theater (Post-Hostilities) cit., Special Program No. 1, MTO. Intelligence Program – SI (Post Hostilities), p. 3
95 Conferma questa riflessione lo studio avanti citato condotto dall’italo-americano capitano Bellini che nel paragrafo introduttivo, peraltro dal medesimo evidenziato in maniera autografa all’attenzione dei suoi superiori, così si esprimeva: «La presente situazione in Italia, sebbene turbolenta, consente di trarre consistenti conclusioni riguardo all’intelligence in Italia. E ciò a dispetto del fatto che gli sviluppi politici ed economici sono confusi, mentre si è delineata una transizione da intelligence di tipo militare con obiettivi chiaramente definiti a intelligence dal contenuto politico con le loro ramificazioni, considerazioni cangianti e scopi frequentemente oscuri». A study of conditions in Italy and of their relation to American intelligence cit., p. 1.
96 Basti confrontare, a tal proposito, i rapporti avanti analizzati della Sezione italiana del SI dell’OSS concernenti, per quanto qui d’interesse, anche le attività d’intelligence economica e politica dell’OSS in Italia, cui sono dedicati molteplici e consistenti rapporti segreti, denotando così un sempre crescente impegno americano per gli affari di politica italiana sia interna sia internazionale e, altresì, le spinose questioni della ricostruzione economica, sociale e morale del Paese. A titolo esemplificativo, il Report on Operational Activities and Political and Economic Intelligence relativo al periodo dall’1 al 31 gennaio 1945, dedica un’intera sezione, la seconda, alla politica italiana che, a sua volta, è articolata in ben dodici capi che trattano nell’ordine: a) il (secondo) Governo Bonomi, la sua composizione, la sua politica interna e internazionale, le sue relazioni con le altre Potenze straniere, etc.; b) la Monarchia e le sue attività; c) il Vaticano, le sue attività e le relazioni internazionali; d) i partiti politici; e) l’organizzazione e le attività dei partigiani, f) le residue attività dei fascisti nel nord dell’Italia; g) gli Stati Uniti, le attività e le relazioni culturali con l’Italia; h) le attività della Gran Bretagna; i) le attività della Russia; j) la Germania e le sue attività in Italia; k) le relazioni tra la Polonia e l’Italia; l) la Spagna e l’Italia; m) le relazioni tra la Cina e l’Italia, per un totale di circa trentacinque pagine. Segue la sezione terza, che tratta le questioni della crisi economico-finanziaria italiana con particolare attenzione al tema dell’industria e del lavoro. Report on Operational Activities and Political and Economic Intelligence, Period Covered: 1 to 31 January 1945, cit., pp. 12–59. I successivi rapporti del SI di competenza dei mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio del 1945 sono di analogo tenore e a essi si rinvia. Report on Operational Activities and Political and Economic Intelligence, Period Covered: 1 to 18 February 1945, cit., pp. 11-47; Report on Operational Activities and Political and Economic Intelligence, Period Covered: 1 to 31 March 1945, cit., pp.13-77; Report on Operational Activities and Political and Economic Intelligence, Period Covered: 1 to 30 April
Michaela Sapio, Servizi e segreti in Italia (1943-1945). Lo spionaggio americano dalla caduta di Mussolini alla liberazione, Tesi di Dottorato, Università degli Studi del Molise, 2012