La speranza di un’imminente liberazione della provincia si scontrava con la realtà delle fortificazioni della Linea Gotica

Borgo a Mozzano (LU). Fonte: Mapio.net

Il mese di agosto [1944] si era aperto con la nascita di una nuova Brigata Garibaldi, la “Ugo Muccini” voluta fortemente da “Andrea”, che andava ad aggregare i molti distaccamenti nati nei mesi precedenti sul territorio apuano e della bassa Lunigiana. Come già osservato, la “Muccini” non era esclusivamente composta da formazioni di stampo comunista, ma di certo l’operazione era stata voluta e condotta da esponenti del partito comunista della provincia apuana e della vicina Sarzana, coadiuvati da membri del CLN di Carrara. Da un lato la nascita della Brigata rispondeva a precisi obiettivi strategici e militari del partito, così da creare un forte raggruppamento di circa settecento uomini capace di svolgere importanti azioni di guerra, dall’altro lato mirava a limitare il peso del GPA [Gruppo Patrioti Apuani] in vista dell’ormai imminente arrivo degli Alleati. Inoltre, l’alleanza con la formazione del maggiore Contri, la “Falco”, di tendenza azionista, permetteva un certo controllo politico militare anche verso l’altra grossa banda partigiana presente nel territorio. Il grande escluso dell’intero progetto fu il CPLN di Apuania che, come visto, venne a conoscenza della creazione della Brigata solamente il 10 agosto.
[…] In questa prima fase <239 la divisione era composta dalla prima Brigata “Garfagnina” con comando a Careggine e dalla Brigata “Muccini”. Il riferimento a Garibaldi nel nome della divisione non aveva nessun riferimento con il mondo comunista, ma semplicemente era stato voluto dal maggiore inglese grande estimatore dell’eroe risorgimentale. La nascita in rapida successione della “Muccini” e della “Lunense” colse di sorpresa il GPA che in quello stesso periodo cercava di realizzare un analogo progetto di aggregazione con la formazione del maggiore Contri, e di assorbimento fra i propri ranghi della “Ceragioli”, in entrambi i casi con il supporto del CLN apuano, o di una parte di questo. La risposta immediata che il GPA mise in campo può essere individuata in alcune comunicazioni presenti nell’archivio ANPI di Massa, risalenti alla seconda metà del mese di agosto. Convocato il rapporto ufficiali della formazione, il comandante Pietro il giorno 15 emanò un ordine del giorno che diede una nuova forma organizzativa al gruppo:
“Dal rapporto ufficiali è stato deliberato: 1 – La formazione di una Divisione “AZZURRA” con tre Comandi Gruppo e cioè Gruppo “Patriotti Apuani” Gruppo “Patriotti Carrarini” Gruppo “Patriotti Versigliesi”. 2 – Stabilito lo spostamento nel Carrarese di un Plotone al Comando del Tenente Sergio per l’organizzazione del Gruppo “Patriotti Carrarini”. <240
Confrontando le date, appare evidente che il nuovo schieramento assunto, con la dislocazione di forze del Gruppo nel territorio di Carrara e della Versilia e la creazione di una divisione definita “azzurra”, appare un tentativo di controbattere alla creazione della Brigata Garibaldi “U. Muccini” e della Divisione Garibaldi Lunense. Il documento non chiarisce se furono presi contatti con gruppi partigiani già esistenti nel carrarese e in Versilia rimasti esclusi dall’ampia aggregazione di forze confluite nei due soggetti nati nella prima decade del mese, oppure una volontà del GPA di inviare propri uomini, per creare e organizzare nuovi distaccamenti con giovani raccolti sul posto. Sembra più verosimile questa seconda ipotesi, visto l’invio di un ufficiale esperto come Gino Briglia “Sergio” nella zona di Carrara. Sappiamo dalla relazione del comandante Pietro Del Giudice, redatta nel giugno – luglio 1946 sull’attività del Gruppo, che il progetto di propri uomini a Carrara non andò a buon fine:
“[…] in quel rapporto tra l’altro viene deciso di inviare una cinquantina di uomini al comando Sergio sul versante di Carrara per aiutare i patrioti di quella zona ad organizzarsi militarmente. Sergio non può arrivare a destinazione a causa di movimenti di rilevanti forze tedesche. Rientra in sede ed organizza dietro ordine del comando un forte reparto specialisti sabotatori e antisabotatori per far saltare, o difendere a seconda delle circostanze e degli ordini degli alleati, ormai vicinissimi, ponti e centrali elettriche.” <241
Con ogni probabilità il progetto discusso e approvato nella riunione degli ufficiali del GPA, non trovò ulteriore riscontro per il veloce susseguirsi degli avvenimenti nel mese di agosto soprattutto a causa delle conseguenze dell’imponente rastrellamento nazifascista del 24, diretto principalmente contro gli uomini della Brigata “Muccini”. Di fatto l’azione tedesca portò allo sfaldamento della Brigata così come era nata solo poche settimane prima, ponendo fine all’alleanza fra “Andrea” e il maggiore Contri <242.
Le formazioni partigiane definite azzurre o Badogliane erano formazioni di stampo monarchico. Nel caso del GPA appare controversa la reale affiliazione nelle file monarchiche anche se i documenti ritrovati nell’archivio ANPI di Massa sembrano avvalorare, seppur per un breve arco di tempo, questa ipotesi. Un ulteriore elemento che sembrerebbe far teorizzare una vicinanza della formazione con l’idea monarchica è il racconto che Roberto Battaglia ci dà circa la sua visita, assieme al maggiore Oldham, presso il campo del GPA a Forno nell’ottobre 1944, quando parlando di Pietro ricorda:
“Non gli posso perdonare d’avermi un giorno tratto in una raffinata insidia, facendomi camminare lungo la strada di Forno, quando mi sono recato a trovarlo insieme a Tony, con una scorta d’onore di Patrioti apuani preceduta, a mia insaputa, da una vistosa bandiera con la corona reale.” <243
Un altro documento che sembra dare riscontro alla denominazione del GPA come divisione azzurra si trova in un foglio datato 26 agosto che ha come oggetto “uniforme e disciplina”. Il documento è di particolare interesse, sia perché contiene una puntuale esposizione del carattere militare della formazione, ma anche e soprattutto perché il testo dattiloscritto e firmato da Pietro Del Giudice, riporta una correzione manoscritta a penna che cancella e sostituisce la parola fazzoletto rosso con quella di fazzoletto azzurro <244:
“Non essendo possibile trovare la stoffa per confezionare una divisa uguale per tutti i Patriotti oltre a quelle già confezionate e distribuite ed essendo, d’altro canto, necessario che i Patriotti abbiano un distintivo uniforme per tutti i componenti di Gruppo dall’odierno rapporto ufficiali è stato stabilito quanto segue: Ciascun appartenente al Gruppo “Patriotti Apuani” deve indossare un fazzoletto triangolare azzurro con la dicitura “Patriotti Apuani” ricamata o tinta in bianco. Quelli che ne sono provvisti possono indossare anche la sciarpa celeste pendente dal fianco od avvolta alla cintola. […] Per uniformare le varie foggie deve essere applicato alle punte del bavero della giubba o della camicia o della blusa delle piccole striscie tricolori. I graduati si distingueranno così: Una striscia tricolore sul petto lato sinistro all’altezza del taschino per i capisquadra. – I marescialli e gli Ufficiali metteranno lo stesso distintivo dei capisquadra con l’aggiunta di una coccardina tricolore al centro di detto distintivo. Poiché la nostra formazione ha carattere militare conforme all’esercito regolare che combatte a fianco delle truppe alleate per la lotta della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo si impone che nelle manifestazioni esteriori sia uguale alle forme del detto esercito specie in occasione del giungere delle truppe di liberazione al fine di dare subito l’impressione che siamo, oltreché nella sostanza, anche nella forma completamente allineati con l’esercito di liberazione. In particolare si pregano i graduati di fare opera persuasiva per ottenere che tutti salutino alla foggia militare portando la mano al berretto se a capo coperto o alla fronte se a capo scoperto.” <245
Di divisione azzurra riferita al GPA si ha un’ultima testimonianza in un documento della Divisione Lunense datato 15 ottobre 1944 relativo all’autorizzazione di requisizione viveri in Garfagnana: “Nel comune di Piazza al Serchio requisirà Naldo Comandante il Distaccamento apuani della Divisione Azzurra” <246
Come si può osservare dalla lettura delle comunicazioni che intercorrevano fra le varie formazioni e negli ordini del giorno dei singoli reparti, la situazione militare era in continua evoluzione. La speranza di un’imminente liberazione della provincia grazie all’arrivo degli eserciti alleati, in effetti ormai a pochi chilometri di distanza, si scontrava con la realtà delle fortificazioni della Linea Gotica <247 e di un’occupazione tedesca sempre più feroce. La discussione in seno ai vertici militari tedeschi sulla strategia difensiva da tenere in Italia iniziarono già prima dell’annuncio dell’armistizio. Da subito parve essenziale costruire una linea difensiva appenninica a difesa del nord della penisola, allo scopo di mantenere nelle proprie mani la produzione delle industrie belliche italiane, concentrata nelle città della pianura padana. In modo analogo furono costruite linee fortificate a sud di Roma, la più nota delle quali fu la Linea Gustav che correva tra la foce del fiume Garigliano, al confine fra Lazio e Campania, sino a quella del fiume Sangro, sull’Adriatico vicino ad Ortona, comune costiero in provincia di Chieti, che riuscì a bloccare l’avanzata Alleata dal novembre1943 sino al maggio del 1944. Militarmente lo scopo tedesco era quello di tener impegnate sul suolo italiano il maggiore numero possibile di divisioni Alleate al fine, dopo il giugno 1944, di alleggerire la pressione sul nuovo fronte creatosi a seguito dello sbarco Alleato in Normandia. Il tracciato della Linea Gotica, poi Linea Verde, individuato dai tedeschi prevedeva, come punto di partenza nel settore occidentale, la foce del fiume Versilia al Cinquale di Montignoso, in provincia di Apuania, mentre nel settore orientale il percorso si chiudeva sulla riviera adriatica a Pesaro. Adottando la tecnica già usata per la costruzione delle altre linee fortificate, a pochi chilometri più a nord dalla Linea Verde, i tedeschi progettarono e in parte realizzarono una seconda Linea Verde che partendo da Marina di Carrara giungeva tra Riccione e Rimini. La costruzione della Gotica venne affidata all’organizzazione Todt <248 che reclutava manodopera in loco. I lavori di costruzione proseguirono con grosse difficoltà e ritardi anche grazie alle azioni partigiane che miravano a impedirne la realizzazione. In un rapporto datato 12 giugno 1944 il comandante superiore del genio comunicava che le forze di protezione disponibili non bastavano per garantire la sicurezza degli uomini e delle costruzioni nel settore tra il Monte Sagro e Borgo a Mozzano, mentre il Generale Von Zangen <249 prospettava che le azioni partigiane avrebbero messo in pericolo il raggiungimento del potenziamento della linea difensiva, causando la fuga degli operai italiani della Todt. <250
[NOTE]
239 In seguito nel mese di settembre la Divisione si ampliò creando altri due brigate la 3° brigata “La Spezia” comandata da Angelo Marini “Diavolo Nero” con comando vicino a Minucciano e la IV° brigata “Apuana” comandata dal comunista Almo Bertolini “Oriol” con comando a Camporaghena.
240 AAM busta 7, fascicolo 27. Gli altri punti del documento riguardavano: l’organizzazione della 1° e 3° compagnia “C. Siciliano”; il problema delle Casette con la decisione “perché il Comandante del Gruppo si rechi di persona a studiare il caso”; la possibilità entro breve tempo di poter disporre di una missione alleata.
241 M. Del Giudice, a cura di, Patrioti Apuani, cit. pag. 45. Riferimento allo spostamento di uomini del GPA verso Carrara anche in AAM busta 2, fascicolo 18 documento datato 12 agosto “Il Sig/r Oscar Del Bianco è incaricato da questo Comando, in accordo col CLN della Provincia di Apuania, di organizzare la 2° Compagnia “Patriotti Apuani” prevista dal nostro Statuto per operare nella zona di Carrara…”
242 La “Muccini” dopo il rastrellamento tedesco di fine agosto ebbe come comandante Giuseppe Antonini “Andrea”, e come formazioni aderenti solo quelle di Carrara. Il maggiore Contri riorganizzò parte della brigata sotto il nome di Brigata Lunense o 2° brigata Carrara. Il 19 settembre 1944 nacque la Brigata Garibaldi “U. Muccini” ligure per volontà delle formazioni sarzanesi. La Muccini operante tra Carrara e Massa assunse a fine novembre la denominazione di Brigata Garibaldi “G. Menconi”.
243 R. Battaglia, Un uomo, un partigiano, Einaudi, Torino, 1965.
244 La grafia della correzione è quella dello stesso Pietro.
245 AAM busta 32, fascicolo 14. Esiste in AAM anche copia del documento con la data corretta a penna in 18 settembre 1944 e con alcune correzioni, sempre manoscritte a penna, sulla coccarda degli ufficiali del Gruppo. In questa versione della comunicazione il colore di fazzoletti è indicato come rosso. AAM busta 3, fascicolo 27.
246 AAM busta 24, fascicolo 1.
247 Denominata ufficialmente Linea Verde a partire dal 15 giugno 1944.
248 Organizzazione creata dall’ingegnere tedesco Friz Todt nel 1938. Todt fu in seguito ministro degli armamenti e della produzione bellica fra il 1940 e il ’42. L’organizzazione con lo scoppio della seconda guerra mondiale operò in stretta sinergia con le forze armate naziste costruendo opere difensive nei paesi occupati.
249 Comandante del LXXXVII Corpo d’armata e responsabile della difesa delle coste e del controllo dell’Appennino nord-occidentale.
250 G.Schreiber, Il fronte occidentale della Linea Gotica, in G. Briglia, P. Del Giudice, M. Michelucci, Eserciti popolazione resistenza sulle Alpi Apuane, atti del convegno internazionale di studi storici sul settore occidentale della Linea Gotica, Massa, Ceccotti, 1995, pag.49.
Marco Rossi, Il Gruppo Patrioti Apuani attraverso le carte dell’archivio A.N.P.I. di Massa. Giugno – Dicembre 1944, Tesi di laurea, Università di Pisa, 2016

Il settore occidentale del fronte
“Gli Alleati sono ormai vicinissimi – si legge in un documento partigiano della fine di settembre del 1944 – i tedeschi hanno sistemato alla meglio la loro linea del fronte dal M. Altissimo, Carchio, Folgorito, fortezza di Montignoso, al Cinquale: linea che non ha nessuna possibilità di resistere a lungo alla pressione alleata. I tedeschi sanno questo e tentano di attestarsi sul monte Brugiana per proteggere, se non altro, al momento opportuno, la ritirata dei propri reparti impegnati sul fronte. Ma arrivano tardi: Vico <1 ha occupato e tiene saldamente il Brugiana dal 3 settembre”.
Dunque, alla Resistenza appariva favorevole la situazione che si andava delineando nella zona, tanto che i reparti del “Gruppo Patrioti Apuani” <2, dislocati sulle montagne a ridosso di Montignoso e di Massa, e quelli della Brigata Garibaldi “Ugo Muccini” <3, operanti sui rilievi a ridosso di Carrara, erano pronti ad attaccare i Tedeschi, ad ostacolare il transito di uomini e mezzi lungo la via Aurelia ed a prendere il controllo dei punti nevralgici del territorio.
Anche la popolazione riteneva prossima la fine della dominazione nazifascista, in quanto gli Alleati erano, ormai, a pochi chilometri di distanza, essendo in corso la liberazione della Versilia da parte della Task Force 45, formata da truppe inglesi ed americane.
[NOTE]
1 -“Vico” (Alfredo Gianardi) era un esponente di primo piano del “ Gruppo Patrioti Apuani”. Il brano è tratto dalla “Relazione del “Gruppo Patrioti Apuani” in Archivio ANPI di Massa.
2- Il “Gruppo Patrioti Apuani” era comandato da Pietro Del Giudice, una delle più prestigiose figure della Resistenza Apuana. Nato a Montignoso nel 1914, frate domenicano presso il convento di San Marco a Firenze, fu tra i primi e più
attivi organizzatori della Resistenza a Massa e Montignoso. Comandante del “Gruppo Patrioti Apuani”, dopo la tragica vicenda di Forno, per volontà unanime del CLN Provinciale, al termine della guerra, fu nominato primo prefetto di Massa Carrara, carica che assunse dopo la riduzione allo stato laicale da parte del Papa, dietro sua richiesta, perorata dal Vescovo di Pontremoli. E’ deceduto nel 2000.
3- La Brigata Garibaldi “Ugo Muccini” , che in autunno prese il nome di “Gino Menconi”, era stata costituita nell’agosto del 1944. Era comandata da Alessandro Brucellaria (“Memo”), militante comunista, esponente di rilievo dell’Antifascismo e della Resistenza Apuana. Decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare. E’ deceduto nel 1997
Giovanni Cipollini, La Linea Gotica in territorio apuoversiliese, saggio pubblicato in “La Linea Gotica – Settore Occidentale 1943-45”, atti del Convegno di studi svoltosi a Borgo a Mozzano il 9 maggio 2004, a cura dell’Istituto Storico Lucchese – sezione di Borgo a Mozzano (LU)