La vigilia di Natale 1944 di una staffetta partigiana

Colico sul Lago di Como
Fonte: Wikipedia

Settantacinque anni fa era mezzanotte e non le 23 di stasera, non essendoci ancora l’ora legale… ed un vostro conoscente, che tra un mese ne ha novantaquattro di anni, fu incaricato dal suo comandante del 10° distaccamento della 52^ Brigata garibaldina “Luigi Clerici” di scendere a valle dal monte Legnone che sovrastava la cittadina di Colico. Cittadina situata sulle sponde di un ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene di monti… onde recuperare in qualsiasi maniera una macchina per scrivere perché quella che avevano era stata danneggiata durante un rastrellamento.

Questo vostro conoscente scese tra neve che gli raggiungeva il petto dove uno Sten dondolava a tracolla al suo procedere faticosamente con passo insicuro tra un possibile sentiero o su ripidi e scoscesi tratti del Legnone.

Ci mise circa 3 ore per raggiungere Colico dove tutti erano a nanna dopo la Messa di mezzanotte.

Recuperò una Remington presso… e con una certa tremarella in corpo. Se la mise in un sacco fatto a zaino quella macchina che pesava chissà quanti chili e se ne ritornò lassù oltre i 1500 metri che era quasi l’alba e la Remington pesava almeno 5 volte il peso originale.

Non si ricordava più la parola d’ordine per essere accettato dai pochi altri suoi compagni rifugiati in una baita aperta alle intemperie. Dopo aver cercato di convincere il suo compagno di guardia che lui era il tale allontanatosi 6 o 7 ore prima e non un tedesco o un fascista della Monterosa, magari avanguardia di un folto plotone, riuscì infine a convincerlo con una espressione dialettale lombarda molto diffusa allora che qui adesso suonerebbe triviale essendo proprio la notte di Natale… questa calma e serena notte…

24 dicembre 2019

di Alfredo Schiavi