Le ceneri al vento (di Guido Seborga)

Lascio una vita di libertà

La mia carne alle fiamme

Le ceneri al vento

Lascio il malessere e l’ansia

e la gioiosa avventura

dell’amore terrestre e cosmio

parola e quadro

reale-irreale

Ora so che non devo più ricordare…

La bara triste legno

Scegliere la morte è difficile

Ora conosco la suprema sconfitta

La morte fosse almeno fisicamente indolore

Nel caldo della notte di luna

dormirò ancora nella caranca

e il sole nascerà sul mare

Mi piace morire all’aurora

Mai nessuno

proprio nessuno

ha saputo liberarsi dalla morte

Le catene infrante

erano un gioco gioioso di vita

La morte un nulla che può uccidere.

Guido Hess * Seborga

* Guido Hess (1909-1990), discendente del comunista e protosionista Moses che ebbe una certa influenza sul pensiero del giovane Marx, torinese di nascita, adottò nell’immediato dopoguerra lo pseudonimo di Seborga, preso a prestito proprio da un paese dell’entroterra ligure. Giornalista, poeta, romanziere e poi pittore e scultore, a Bordighera Seborga fu tra i fondatori del Premio «Cinque Bettole»…