L’uomo che sfidò Mussolini dal cielo

[…] antifascista italiano Giovanni Bassanesi, che l’11 luglio 1930 partì da Lodrino [Frazione di Riviera, nel Canton Ticino, Svizzera] a bordo di un piccolo aereo per lanciare su Milano dei volantini che invocavano l’insurrezione contro la tirannia fascista che da anni ormai opprimeva l’Italia. Un avvenimento di grande portata politica e simbolica, che ben dimostra l’adesione e il sostegno di un’ampia parte della società ticinese alla causa dell’antifascismo.

Fra coloro che si mobilitarono per sostenere i “fuoriusciti” e il movimento antifascista non mancarono naturalmente i comunisti ticinesi, fra cui Pietro Monetti. “La lotta antifascista lo trova impegnato in ogni frangente. Sulle piazze, nei comizi, nelle assemblee di partito e in seno al Municipio di Mendrisio.

Quando nel 1930 Bassanesi lanciò i messaggi antifascisti su Milano usciti dai torchi della Tipografia Luganese, nel timore di un’eventuale perquisizione, i piombi usati per la stampa vennero affidati a Pietro, perché li nascondesse in casa sua”. Pietro Monetti, 1904-1975, successivamente segretario del Partito Operaio e Contadino e deputato in Gran Consiglio. Il 9 febbraio 1951 (a guerra già terminata da diversi anni!) il Ministero Pubblico della Confederazione Svizzera impose all’Ufficio postale di Mendrisio di bloccare la corrispondenza destinata a Pietro Monetti, segretario dell’odierno Partito Comunista (un partito legale e costituzionale): tutto andava prima aperto dall’ufficio di censura; per lunghi anni il redattore responsabile del settimanale dei comunisti ticinesi “Il Lavoratore” che ha smesso le pubblicazioni nel 1995). Un contributo, quello dei comunisti ticinesi alla causa antifascista, ben lungi dall’essere meramente episodico, come dimostra l’alta partecipazione alle Brigate Internazionali che si batterono per salvare la Spagna repubblicana dalla reazione franchista e il successivo sostegno alla Resistenza italiana che condusse alla Liberazione […]

Partito Comunista – Svizzera Italiana