Perché Noe Itō, classe 1898, aveva scelto di vivere di traverso

“Non hai paura che le autorità ti facciano qualcosa?”

“So bene che lo faranno prima o poi”.

Mentre si portava una mano al collo, con queste parole Noe Itō, aveva risposto ad una domanda che Dora Russell, la moglie di Bertrand, gli aveva posto.

Lei lo sapeva bene che sarebbe finita in quel modo. Con la sua morte.

Perché Noe Itō, classe 1898, aveva scelto di vivere di traverso.

La famiglia, le autorità, avrebbero voluto vederla diventare una donna morigerata, una moglie servizievole, un suddito silenzioso. Invece aveva scelto di non accettare passivamente che la vita le scorresse dentro per poi abbandonarla senza averne mai afferrato il senso più alto.

A 15 anni la convincono a sposare un trentacinquenne sostenendo che le avrebbe consentito di proseguire gli studi. Non è vero.

Solo un anno dopo conosce Jun Tsuji, un anarchico dichiarato, un traduttore famoso, un poeta e drammaturgo. Se ne innamora e mette fine al matrimonio.

Relazioni extraconiugali, idee sovversive, aspirazioni artistiche. Ci vuole molto meno perché una donna dia scandalo nel Giappone di inizio ‘900.

Ma Noe Itō non si ferma. Frequenta una scuola d’arte, diventa caporedattrice della rivista Seito, trasformandola in un libello di critica sociale e femminista, traduce gli scritti di Emma Goldman e si innamora di nuovo.

Osugi Sakae, il grande amore della sua vita, anche lui anarchico e sposato. Anche lui al centro degli scandali. Insieme diventano la coppia più discussa e odiata del Giappone, poiché rappresentano tutto ciò che la loro società rifiuta e rifugge, in una sola parola, la libertà.

Una libertà che non si vergognano di nascondere, nella vita sentimentale e in quella pubblica. Attivisti instancabili fondano circoli e diffondono opuscoli sovversivi, diventando una spina nel fianco delle autorità, che decidono di eliminarli.

L’opportunità è offerta da un terribile terremoto che sconquassa la pianura del Kanto il primo settembre 1923. Più di centomila morti, migliaia di feriti e costruzioni rase al suolo. In questo contesto di confusione, il governo invece di soccorrere la popolazione si preoccupa di mandare degli squadroni della morte alla ricerca di tutti i sovversivi della regione. Noe, Osugi e il suo nipotino di pochi anni, vengono catturati, portati in un vicolo e strangolati a morte.

L’indignazione per questo assassinio attraverserà il paese e ne varcherà i confini.

Noe moriva ad appena 28 anni, ma il suo coraggio e la sua voglia di libertà la faranno vivere per sempre.

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