Un erbario delle piante della città di Genova (7)

Malva sylvestris. La Malva selvatica è ben conosciuta come emolliente di mucose infiammate e rimedio contro mal di denti e altro. In città si possono incontrare, e ammirarne i fiori, diverse specie simili: M. negletta, M. parviflora, M. nicaeensis e M. multiflora di cui abbiamo già scritto. Le foglie crude o cotte hanno un sapore gradevole e, oltre al noto tè di malva, si possono usare nelle zuppe come addensanti. Le foglie giovani e i fiori possono abbellire insalate di campo. Anche i semi sarebbero buoni ma sono molto piccoli e scomodi da raccogliere. Con i fiori si può anche preparare una tintura gialla per tessuti.

Silene alba. A prima vista è difficile capire che la Silene bianca appartenga alla famiglia dei Garofani. L’attribuzione delle diverse specie al genere, e dei generi alla famiglia si basa sopratutto sulle caratteristiche dell’apparato riproduttivo, secondo un criterio creato dallo stesso Linneo e perfezionato dai successori e oggi dalla genetica molecolare. Il nome Silene pare che provenga dal nome di Sileno, un amico di Bacco che possedeva una pancia rotonda come la parte basale del fiore delle specie di questo genere. Le foglie giovani sono eduli e di delicato sapore.

Allium roseum. Abbiamo visto le qualità alimentari delle due specie di aglio selvatico già incontrate. Nel caso dell’Aglio roseo è notevole sopratutto la bellezza dei fiori, diffusi nelle colline attorno a Genova dove domina il clima mediterraneo.

Oxalis dillenii. La Acetosella di Dillenius è un trifoglio per la struttura delle foglie ma appartiene a una famiglia ben diversa dai “veri” trifogli che abbiamo già incontrato. Il nome volgare di acetosella deriva dal sapore acidulo ed è un altro elemento di confusione con altre acetoselle, dal sapore simile ma appartenenti a una ulteriore altra famiglia. Proviene dal Nordamerica mentre quella a fiori rosa della tavola arriva dal Paraguay e quella con la foglia verde scuro è invece indigena. Un’altra specie, Oxalis tuberosa, è molto apprezzata nelle Ande centrali, dove è chiamata ‘Oca’ o ‘Ibia’, per i suoi tuberi ricchi di amido che vengono cotti ed utilizzati come le patate.

Sisymbrium officinale. Troviamo l’Erba cornacchia comune in tutti gli angoli di strada e forse la notiamo solo quando ha messo, sui lunghi fusti, i frutti disposti in tutte le direzioni. Non è noto a tutti che essa fornisce un ottimo rimedio, conosciuto come Erisimo, contro la raucedine e i disturbi della gola, amato da chi canta per passione o professione. Nei paesi del Nord Europa si utilizzano i semi per produrre mostarde e le foglie, piccantine e dal sapore di cavolo (appartenente alla stessa famiglia), come verdura cotta o cruda.
Le piante in città sono quasi tutte “ermafrodite”, cioè hanno nello stesso fiore organi riproduttivi maschili – antera e stame – e femminili – ovario e stimma. Possono quindi autoimpollinarsi ma generalmente si incrociano con un altro individuo della stessa specie, mescolando e arricchendo il patrimonio genetico. Ci sono anche piante che hanno sessi separati sullo stesso individuo (monoiche) o su individui diversi (dioiche).

Un erbario delle piante di città [a Genova] realizzato da Mario Calbi […] un viaggio alla scoperta delle piante che suscitano poco interesse perché si pensa che abbiano scarsa importanza. […] invece di vederle in un modo diverso.
Le presentiamo a gruppi di 5, seguendo la cronologia con cui sono state raccolte e disegnate da Mario Calbi a cerchi concentrici via via più larghi attorno al punto di partenza, secondo i vincoli delle ordinanze sull’isolamento, in un periodo di tre mesi dal 15 marzo al 12 giugno 2020. Nelle tavole sono riportati il nome scientifico, il luogo e la data di rinvenimento; il nome italiano si trova invece nel testo. Per la nomenclatura è stata seguita la seconda edizione della “Flora d’Italia” di Sandro Pignatti (Edagricole, 2017-2019).
Le brevi notizie che accompagnano le immagini sono scelte tra la immensa mole di conoscenze che la cultura umana ha accumulato sopra ogni specie; la scelta è quindi arbitraria, ma speriamo utile e interessante.
Testi e disegni di Mario Calbi.
Pietro Pala