Il Giffoni Film Festival oggi si dedica anche ad altre forme creative come la musica e l’arte

Fonte: GFF

Il GFF6 (denominato Giffoni Opportunity nel 2020 in occasione del suo 50° anniversario) è uno dei festival internazionali più importanti d’Italia e si svolge ogni anno dal 1971 nella piccola città di Giffoni Valle Piana (a cui deve chiaramente il nome) che si trova in provincia di Salerno. Sin dagli inizi, il suo padre fondatore Claudio Gubitosi aveva una missione ben chiara in mente: promuovere e sviluppare la conoscenza e l’amore per il cinema tra i bambini e i giovani. Ogni anno, infatti, il Festival ospita migliaia di ragazzi e ragazze tra i 3 e gli oltre 18 anni provenienti da ogni parte del mondo: sono loro i giffoner, il cuore pulsante del GFF, coloro che ne formano la giuria e il pubblico. Nel 1982 il valore del Festival è stato riconosciuto pubblicamente dal celeberrimo regista François Truffaut, il quale ha dichiarato che “tra tutti i festival quello di Giffoni è il più necessario”. Da allora, anno dopo anno il GFF è diventato sempre più importante, sviluppando una notevole fama internazionale: oggi presenta produzioni e première di corti e lungometraggi provenienti dai più diversi paesi; ospita star internazionali che vanno dal premio Oscar Sylvester Stallone a Natalia Dyer e gli altri giovani talenti divenuti celebri grazie a nuove piattaforme digitali come Netflix; collabora con altri festival italiani e stranieri e con i cosiddetti Giffoni Hubs sparsi in Europa e nel mondo.
Il Festival pone certamente il cinema nel cuore del suo progetto, ma oggi si dedica anche ad altre forme creative come la musica e l’arte, rimanendo sempre al passo con i tempi e lasciando ampio spazio a tematiche sociali di estrema attualità come l’ambiente e la tecnologia.
Qualche numero aiuta a capire quanto anche oggi, quarant’anni dopo l’intervento di Truffaut, questo festival sia considerato ‘necessario’ dal pubblico.

Fonte: Laura Picchio, Op. cit. infra

A tal fine, sono stati messi a paragone i dati relativi ai canali social del Giffoni con quelli di altri due tra i più importanti eventi cinematografici internazionali che si tengono in Italia, ossia il Torino Film Festival <7 e la Festa del Cinema di Roma <8 (Tabella 0.1). Il confronto verte sulle community di quattro social media condivisi da tutti e tre i festival: Facebook, Twitter, Instagram e YouTube; si specifica che le cifre di Twitter e Instagram sono relative al numero di coloro che seguono le pagine, quello di Facebook è comprensivo di ‘mi piace’ e follower (dati che il social usa per rappresentare la community di una pagina), mentre quello di YouTube distingue tra iscritti e visualizzazioni. Per assicurarmi di analizzare dati ufficiali, sono risalita ai canali social direttamente dai pulsanti messi a disposizione nei siti web degli eventi. È stata esclusa la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia <9 non per il suo indubbio prestigio, ma perché i suoi social media ufficiali non fanno esclusivo riferimento al Festival, bensì all’intera Biennale e a tutte le sue derivazioni (arte, architettura, cinema, danza, musica, teatro ecc.).
[…] I dati social dimostrano quindi come il GFF sia molto seguito e che le sue dirette o comunque i contenuti multimediali che mette a disposizione su YouTube, raggiungano potenzialmente milioni di utenti. In virtù del suo carattere internazionale in sé (ospita star e giurati stranieri), nonché del fatto di rivolgersi a un’ampia platea aggiuntiva composta da utenti online “which [are] physically absent, invisible, inaudible and anonymous” (Merlini 2017: 138), il Festival utilizza italiano e inglese come lingue ufficiali sia per i sottotitoli dei film sia per i servizi di interpretazione. Ogni produzione in concorso prevede infatti la proiezione in versione originale (ossia con i dialoghi privi di doppiaggio in altra lingua) con doppi sottotitoli italiano/inglese: non è previsto quindi, almeno in base ai dati a mia disposizione, un servizio di FI. Al contrario, ogni evento a cui partecipano anche persone straniere (ospiti e/o giurati internazionali) richiede la presenza di un interprete consecutivista che possa mediare tra italiano e inglese. Alla luce dei dati del GFFIntD, trattato diffusamente nel terzo capitolo, l’inglese è pressocché sempre utilizzato da gente straniera, diventando in alcuni casi una lingua franca che permette di dar vita alla dimensione internazionale del Festival; può essere altresì scelto dagli italofoni, qualora sia loro intenzione comunicare direttamente con un determinato ospite. È lecito ipotizzare che, quantomeno in linea generale e indipendentemente da eventuali variabili soggettive, le competenze linguistiche aumentino con l’età e la scolarizzazione e pertanto un giurato di 13 anni abbia una padronanza inferiore rispetto a uno di oltre 18 anni.
[NOTE]
7 https://www.torinofilmfest.org/it/
8 https://www.romacinemafest.it/it/
9 https://www.labiennale.org/it/cinema/2022
Laura Picchio, L’interpretazione dialogica tra cinema e media digitali: il Giffoni Film Festival come caso di studio, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Macerata, 2023