Il saluto è unico per tutti ed è quello dell’esercito italiano che combatte con gli alleati la lotta di liberazione

Il GPA [Gruppo Patrioti Apuani], dopo aver superato indenne il rastrellamento tedesco di fine agosto [1944], continuò nella sua opera di capillare organizzazione dei reparti con una sempre più accorta dislocazione degli stessi, estendendo sempre di più il controllo sul territorio. Il comando gruppo nella sua opera di creare una formazione perfettamente organizzata emanò direttive che sempre più richiamavano gli uomini a conformarsi ad una disciplina e ad un contegno pienamente militare. Già nel mese di luglio vari ordini di servizio avevano posto in primo piano il carattere militare del GPA, andando a regolamentare tutti gli aspetti della vita al monte. Il 28 luglio venne disciplinato il saluto verso i superiori, che si richiamava al saluto dell’esercito: “Si vedono patriotti salutare nelle più disparate foggie. Siamo una formazione dove tutti possono esternare i loro sentimenti politici, le loro aspirazioni e fare la loro lecita propaganda di partito senza però togliere la libertà agli altri di pensarla a loro modo. Però quando si è nella veste della formazione, specie se armati, si impone che tutti, malgrado le loro idee, si uniformino ad una foggia di saluto conforme a tutti, per non dare la sensazione della torre di babele. Il saluto è unico per tutti ed è quello dell’esercito italiano che combatte con gli alleati la lotta di liberazione. Esso non ha nulla di fascista tanto è vero che il fascismo lo ebbe ad abolire.” <302
Ciò verrà, poi, nuovamente ribadito nel documento già citato del 26 agosto che, oltre alle indicazioni riguardo al saluto, dava precise direttive sui distintivi e il fazzoletto che i patrioti dovevano indossare. Nello stesso ordine di servizio del 28 luglio veniva inoltre disciplinato il comportamento da tenere verso i prigionieri in mano alla formazione: “Non si ammette assolutamente che verso i detenuti per qualunque causa essa sia vengano usati maltrattamenti. Ciò è in contrasto con la moralità della nostra istituzione la quale combatte oltre che le persone anche i metodi e sistemi inumani del fascismo. Ogni maltrattamento non può essere approvato dai superiori i quali devono intervenire disciplinarmente contro i responsabili; ma soprattutto non deve essere approvato dalle coscienze dei singoli. Il detenuto, prigioniero, o fermato che esso sia diviene automaticamente una persona in stato di inferiorità verso chi lo custodisce ragione per cui maltrattarlo sarebbe una bassa vigliaccheria.” <303
Nello stesso modo in cui normava i comportamenti dei propri effettivi, il comando GPA regolamentava, attraverso ordinanze dirette alla popolazione, anche il territorio sotto la sua giurisdizione. Prova ne sono alcuni documenti redatti nell’agosto 1944: “Avuta notizia come molti pacifici cittadini detengono materiali di provenienza del Regio Esercito. Ritenuta che gli eredi legittimi del R. Esercito sono le regolari formazioni dei Patriotti. La commissione per i servizi logistici di questo gruppo ordina: Chiunque detenga armi, munizioni, materiale di qualsiasi genere di pertinenza del regio Esercito Italiano deve consegnarli subito a richiesta del latore.” <304
Il comando GPA, quindi, svolgeva un’azione di controllo verso le poche attività che fornivano generi alimentari nel territorio, che spesso speculavano sui prezzi e le quantità di cibo distribuite e interveniva sul mercato della borsa nera, sostituendosi alle autorità fasciste, ormai completamente delegittimate e in rapido disfacimento: “Giungono lamentele che molti disonesti cittadini approfittando delle attuali contingenze vendano i generi di prima necessità a prezzi addirittura inammissibili, ad esempio il sale a L.350 il chilo. Poiché la popolazione vede in noi i suoi protettori e non delle disoneste organizzazioni di polizia repubblicana urge interessarsi per far cessare tale sconcio che grava sulle popolazioni. Siano tassati gli speculatori notori e le somme fatte tenere a questo comando e siano diffidati a vendere i generi a prezzi onesti.” <305
Ancora, l’11 agosto, si sottolineava la disonestà di alcuni fornai che lucravano sull’effettivo peso del pane: “Ci duole aver constatato come i fornitori di pane non siano esatti nel peso del pane. Sono state trovate forme che anziché essere di un chilo erano di 700 grammi. […] Questo a scanso dei provvedimenti che si imporrebbero verso chi crede di speculare sull’attuale situazione. A questi si ricorda che i Patriotti tutto danno fino al sacrificio della vita per l’abbattimento del nazi-fascismo e per instaurare quella morale onesta che è stata fatta dimenticare dal famigerato ventennio.” <306
In quest’opera moralizzatrice il GPA si affiancava ad analoghi appelli emanati dal CPLN riguardo ai comportamenti, spesso poco onesti, dei commercianti che speculavano su un’emergenza sempre più pressante per la popolazione: la mancanza di cibo: “Commercianti l’ora grave che attraversa la nazione impone ad ogni categoria di cittadini una rigida osservanza dei propri doveri e richiama tutti noi ad un senso di dignitosa comprensione della elevatezza e giustizia della causa per cui combattiamo. Purtroppo riscontriamo che nella vostra categoria, accanto a chi lavora con onestà e serietà cosciente, vi è chi, approfittando vergognosamente di questo periodo di sbandamento delle autorità fasciste locali, preoccupate soltanto di trarsi a provvisoria salvezza, cerca di profittare della dolorosa situazione locale non consegnando con rigida precisione i generi alimentari spettanti alla clientela e servendosi di questi generi illecitamente accantonati per rivenderli a prezzi enormemente maggiorati. Il CLN ammonisce questi indegni sfruttatori del popolo che le loro azioni malvagie sono attentamente seguite e che dove non arrivano oggi le autorità fasciste in via di liquidazione, giungerà inesorabilmente, al prossimo momento opportuno, la giustizia della nazione risorta a nuova vita.” <307
[NOTE]
302 AAM busta 16, fascicolo 7.
303 AAM busta 16, fascicolo 7.
304 AAM busta 8, fascicolo 1. Datato 1 agosto 1944.
305 AAM busta 9, fascicolo 20. Datato 29 agosto 1944.
306 AAM busta 2, fascicolo 17.
307 AAM busta 16, fascicolo 19. Datato genericamente luglio 1944.
Marco Rossi, Il Gruppo Patrioti Apuani attraverso le carte dell’archivio A.N.P.I. di Massa. Giugno – Dicembre 1944, Tesi di laurea, Università di Pisa, 2016