Liguria: utopie o concrete possibilità?

Genova: l’area del Porto Antico

Il tessuto imprenditoriale della Liguria è composto principalmente da piccole medio-imprese, con una presenza consistente di macro-imprese.
Nel 2018 la Regione risultava al 13° posto tra quelle italiane come numero di imprese attive sul territorio e di queste l’1,8% sono appartenenti al settore tecnologico.
Nel 2016 il Consiglio regionale ha approvato il Programma Strategico Digitale 2016-2018, nel quale sono stati indicati gli obiettivi strategici e la programmazione degli investimenti.
Il documento è suddiviso in cinque linee d’intervento:
La Liguria si prende cura dei suoi cittadini: più cittadini curati a casa, riduzione dei tempi di attesa, accesso più facile ai servizi e alle prestazioni con referti online;
La Liguria aiuta i suoi cittadini e le sue imprese: obiettivo ottenere una maggiore attrattività per le imprese, con una maggiore informazione sui finanziamenti avendo la possibilità di richiederli ed ottenerli con maggiore velocità;
La Liguria comunica al mondo e attira turisti e investitori: incrementare l’utilizzo della rete internet per promuovere le eccellenze liguri, in sintesi una regione più social in grado di comunicare più rapidamente;
In Liguria ogni insediamento è importante: implementazione di reti e digitale per dare pari opportunità e quindi migliorare la rete ad alta velocità e il supporto per i piccoli comuni che ne sono sprovvisti garantendo l’offerta di servizi al cittadino;
In Liguria l’efficienza della pubblica amministrazione serve a cittadini, imprese e associazioni.
Offre servizi solidi e affidabili: ottimizzare la trasparenza della pubblica amministrazione ligure in modo da permettere una migliore condivisione di dati digitali riguardanti il territorio.
Dall’approvazione del piano sono stati avviati 20 progetti altamente strategici <4.
Per quanto riguarda la governance della strategia, la regione ha designato un Osservatorio regionale che aveva il compito di aggiornare le informazioni e i dati relativi della strategia.
È presente anche un Comitato di indirizzo, come organo consultivo della Giunta Regionale, il quale dà supporto nelle fasi di programmazione e pianificazione in materia di ricerca, innovazione e alta formazione.
Un ruolo importante nella strategia viene svolto dai Poli di Innovazione e dai Distretti Tecnologici nel coinvolgere le PMI.
In Liguria sono attivi sul territorio due Distretti Tecnologici:
Il Distretto SIIT (Sistemi Intelligenti Integrati);
Il Distretto DLTM (Distretto Ligure delle Tecnologie marine).
Mentre sono stati individuati cinque poli di innovazione:
Polo Automazione e sicurezza;
Polo Energia e Ambiente;
Polo Logistica e trasporti;
Polo Scienze della vita;
Polo Tecnologico del mare e Ambiente marino.
Aree di specializzazione in Liguria:
All’interno della strategia della Liguria sono state individuate tre aree di specializzazione:
Tecnologie del mare;
Qualità della vita nel territorio,
Salute e Scienze della vita.
Tecnologie del mare:
“Il macro settore delle tecnologie del mare comprende la tutela dell’ambiente marino, tutte le attività relative alla nave (cantieristica, service, refitting), al porto (logistica, sicurezza, controlli) e i servizi ad alto valore aggiunto (logistica integrata)” <5.
Queste attività hanno un impatto su diversi settori come quello del turismo, dei sistemi per l’edilizia domotica, del design industriale, dell’eco sostenibilità e della tutela dell’ambiente.
Sono stati prefissati diversi obiettivi dal sostegno al consolidamento delle attività economiche presenti nelle aree portuali, individuando anche modi per contrastare gli impatti ambientali dovuti da queste ultime.
Si cerca di gestire problematiche legate all’interazione tra sistema portuale e tessuto urbano dal punto di vista della logistica, della sicurezza e della qualità della vita.
Per raggiungere questi obiettivi la Regione si è focalizzata su tre tematiche prioritarie:
Tecnologie marittime;
Tutela e valorizzazione dell’ambiente marino-costiero;
Logistica, sicurezza automazione nelle aree portuali.
Iniziando dalle tecnologie marittime che riguardano attività come: la realizzazione di navi da crociera, unità militari di superficie e sommergibili, navi a tecnologia duale, componentistica navale, ma integrate con le attività di ricerca e innovazione di imprese, università e Centri di Ricerca pubblici e privati.
Strettamente collegate alle tecnologie marittime ci sono anche quelle abilitanti definite dal nuovo piano Industria 4.0, come: la domotica, internet of things, manutenzione predittiva e automazione appartenenti ai concetti più generali di Nave 4.0 e Cantiere 4.0.
Proseguendo le tematiche prioritarie c’è la tutela e la valorizzazione dell’ambiente marino-costiero: Di cui sono fondamentali sono lo sviluppo delle tecnologie capaci di ridurre l’impatto ambientale delle emissioni sia in aria che in mare e correlato lo sviluppo dei servizi di assistenza e portualità per preparare l’industria marittima italiana ad affrontare la “post hydrocarbon era”.
Inoltre, come da indicato dal Cluster “Blue Growth” <6, la realizzazione di interventi con il fine di ridurre i costi sociali ed ambientali dei processi industriali finalizzati per la realizzazione e la dismissione delle unità navali e nautiche.
Per ultima la tematica relativa alla logistica, sicurezza e automazione nelle aree portuali: quest’ultima importante per i mezzi navali e terrestri e alle specifiche attività che vengono svolte all’interno del confine portuale.
Tra le priorità definite dai Cluster Nazionali Trasporti e Blue Growth, ci sono l’implementazione dei sistemi e tecnologie in grado di ottimizzare i percorsi logistici e la pianificazione dei transiti porto-terminal, infine è importante l’implementazione delle più moderne tecnologie informatiche (ICT, Big Data Analysis e Internet of Things) per il tracciamento delle merci.
Sicurezza e qualità della vita nel territorio:
La seconda area di specializzazione affrontata dalla strategia riguarda l’adozione di modelli innovativi per trovare soluzioni applicative per lo sviluppo e la gestione delle aree urbane e metropolitane.
Per quest’area sono individuati dei sub-settori, quali: Smart Mobility, Smart environment, Factories for the future e Automazione industriale e Sicurezza e monitoraggio del territorio.
Nello specifico lo smart mobility prevede la riduzione del traffico per contrastare l’inquinamento atmosferico e acustico, ma anche la riduzione del numero di incidenti.
Prevede di fornire servizi di trasporto più efficaci ed efficienti in grado di supportare lo sviluppo di una mobilità maggiormente sostenibile e l’utilizzare in modo ottimale le infrastrutture esistenti come strade urbane.
Lo smart environment invece, ha grande rilevanza per i soggetti industriali nel settore energetico, in quanto identifica come azioni prioritari il passaggio dalla generazione di energia a combustibile fossile a quella ad alta efficienza, accrescendo l’energia da fonti rinnovabili. Oltre alla generazione di energia è importante anche la distribuzione, per questo il bisogno della regione è anche quello dello sviluppo di reti intelligenti e tecnologie ICT.
Il terzo sub-settore, quello delle Factories for the future e Automazione industriale prevede lo sviluppo di tecnologie e soluzioni per sostenere la competitività ed il livello di innovazione nel settore manifatturiero ed ingegneristico territoriale.
Questo anche attraverso il sostegno alla realizzazione di sistemi innovativi ed applicazioni per la Fabbrica 4.0, il miglioramento dei processi tecnologici per quanto riguarda la lavorazione dei materiali.
Infine, l’ultimo sub-settore individuato quello della sicurezza e monitoraggio del territorio <7 è importante appunto per il monitoraggio delle criticità riguardanti le emergenze naturali che si ripetono costantemente nella Regione.
Tra le soluzioni individuate per la prevenzione e la gestione dei disastri naturali ed emergenze lo sviluppo di reti di comunicazione e l’utilizzo del machine learning.
Salute e scienze della vita:
Questo settore fa riferimento alle tecnologie, i prodotti e i servizi per la sanità, ma anche alla realizzazione di farmaci, tecnologie, apparati e sistemi relativi alla salute e alla qualità della vita.
Bisogna sottolineare come la Liguria sia una regione con una popolazione anziana in aumento, è quindi importante massimizzare il benessere e la qualità della vita.
Per questo devono essere promossi stili di vita ‘sani’, deve essere garantita per il paziente la possibilità di una diagnosi precoce in una situazione di fragilità o comunque nel caso di patologie a rischio di cronicizzazione.
Sempre in questa area di specializzazione sono stati individuati dei sub-settori, qui elencati:
Farmaci e approcci terapeutici innovativi, questo sub-settore fa riferimento alla maggiore frequenza di malattie emergenti e malattie croniche che provocano un aumento di persone con disabilità o comunque soggetti fragili.
Quindi il bisogno di un aumento degli investimenti per lo sviluppo di farmaci innovativi, nuovi approcci terapeutici e nuove tecnologie;
Sistemi diagnostici, questo sub-settore fa riferimento allo sviluppo della strumentazione, e alle tecnologie medicali. Alcuni esempi sono i sistemi di diagnosi per immagini, modelli di gestione del processo di diagnosi e biobanche;
Tecnologie per la riabilitazione e l’assistenza, di cui lo scopo è quello di garantire o restituire ad una persona un buon livello di fisicità, in questo campo è importante lo sviluppo dell’E-health8, tecnologie robotiche per la riabilitazione e ausili tecnologici per il supporto all’indipendenza di persone con disabilità sensoriali.
Fase di monitoraggio
Con il monitoraggio si intende verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nella strategia, misurando i risultati diretti delle azioni previste in ogni area di specializzazione.
La fase di monitoraggio e valutazione della strategia della regione Liguria avviene individuando un set di indicatori in base agli obiettivi prefissati.
Più nello specifico per citarne alcuni: l’obiettivo di rafforzamento del sistema innovativo regionale avviene con indicatori individuati riguardano l’incidenza della spesa totale e della spesa pubblica per la R&S sul PIL, l’incidenza della spesa delle imprese per R&S sul PIL e l’intensità brevettuale.
Esiste anche un indicatore che individua il numero di imprese che cooperano con istituti di ricerca per comprendere la capacità di sviluppare l’eccellenza nella R&I, un indicatore che indica il rafforzamento del sistema innovativo regionale, attraverso gli investimenti privati e al sostegno pubblico in progetti di innovazione o R&S.
Inoltre, viene individuato l’aumento delle attività di innovazione delle imprese, gli indicatori utilizzati sono le start up innovative create, l’incidenza dei ricercatori, il numero di imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto e/o di processo sul totale delle imprese.
[NOTE]
4 Avviati con oltre 54 milioni euro di fondi europei e propri della regione.
5 dal documento smart specialisation Liguria.
6 Con Blue Growth, si intende quel processo di valorizzare il potenziale dei mari e degli oceani e delle coste europee per creare nuove opportunità in ambito lavorativo.
7 Comprende questi ambiti: predizione, prevenzione e gestione di disastri naturali ed emergenze monitoraggio e controllo ambientale (aria acqua e suolo), bonifiche di siti contaminati prevenzione, riduzione e valutazioni ed analisi dei rischi ambientali, la sicurezza degli ambiti urbani, la sicurezza delle infrastrutture critiche e le misure per evitare ripercussioni su settori chiave del funzionamento dell’ecosistema urbano, quali energia, trasporti, sanità, telecomunicazioni.
8 Gestione delle informazioni e del flusso di lavoro medicale (radiologico e non) mediante soluzioni cloudbased.
Marco Guizzetti, L’implementazione del programma Impresa 4.0. I casi delle regioni del Nord Italia. Valutazione delle politiche pubbliche, Tesi di laurea magistrale, Università degli Studi di Genova, Anno accademico 2022-2023