Un futurista antimilitarista

Gian Pietro Lucini

In realtà, il futurismo fu un movimento d’avanguardia complesso, articolato e contraddittorio, tanto che oltre a raccogliere consensi tra la classe operaia – così come lo stesso Antonio Gramsci ebbe modo di sottolineare – espresse al suo interno anche componenti e personalità sovversive, schierate sia in campo anarchico che comunista.
Una bella, ed ancora attuale, prova di tale rivolta antiautoritaria ci viene fornita con la pubblicazione di un pamphlet (il suo autore lo definisce librattolo) di critica antimilitarista scritto da Gian Pietro Lucini, rimasto finora inedito.
La morte dello stesso Lucini, ad appena quarantasette anni, il 13 luglio 1914, bloccò la pubblicazione presso la Libreria Politica Moderna di Roma, la casa editrice che avrebbe dovuto stamparlo nell’estate di quell’anno, proprio allo scoppio della Prima guerra mondiale.
Per merito del curatore, Simone Nicotra, che ha ritrovato a Como nell’Archivio Lucini le bozze pronte per l’uscita, integrate attraverso il raffronto con un’altra copia con correzioni a mano, il libro ha finalmente fatto irruzione in questi mesi, peraltro segnati da altri interventi militari e polemiche sul ruolo delle forze armate.
L’antimilitarismo degli anarco-futuristi, per il quale Lucini aveva già subito nel 1901 un processo per vilipendio dell’esercito, era entrato in rotta di collisione già ai tempi della guerra coloniale in Libia, sia con la retorica bellicista dannunziana che con l’interventismo tricolore agitato da Marinetti, ed ancora oggi rimbomba come una revolverata in un presente ambiguo in cui i militari di professione, impegnati nelle varie missioni neocoloniali in Kosovo, Iraq, Afganistan e Libano, sono rappresentati come “costruttori di pace”.
Individualista stirneriano, Lucini, come evidenziato dallo storico Pier Carlo Masini in “Poeti della Rivolta”, “sarà inammissibile alle mode e agli stessi ismi del suo tempo, impegnato sempre dalla parte delle masse, del popolo, della folla ma geloso del suo io e della sua inalienabile verità. Rivoluzionario e libertario non solo dei contenuti ma anche delle forme, riassunse e saldò la protesta antimonarchica e plebea del suo secolo con la rivolta antiimperialista e proletaria del nostro”.
La mole delle sue opere risulta, come ha scritto Alberto Ciampi, autore del fondamentale saggio “Futuristi e Anarchici” (1989), davvero sterminata, tra le quali – oltre alle incredibili “Revolverate” – vanno menzionate: Il Libro delle Figurazioni Ideali, La Ballata di Carmen Monarchia, Spirito ribelle, La Prima Ora della Academia, Ragion Poetica e Programma del Verso Libero, Apoteosi di Ferrer, La Solita Canzone del Melibeo, Filosofi Ultimi, Il Tempio della Gloria, Antidannunziana, Metafisica di «Determinazioni», Le Antitesi e le Perversità, I Drami delle Maschere.
Marco Rossi in Marco Rossi e Gianluca Cinelli, Il punto di vista su Antimilitarismo in (a cura di) Alberto Ciampi e Francesco Fusi, Di fronte al Fronte, Val di Pesa e Prima guerra mondiale. Frammenti, Centro Studi Storici della Val di Pesa, San Casciano in Val di Pesa (FI), 2015

Indagare la scrittura di teoria e di critica della letteratura di un autore come Gian Pietro Lucini non è certo un’operazione semplice, data la mole complessiva dei suoi scritti (esauriti e in parte ancora inediti), la singolarità della sua personale vicenda di letterato e di uomo, ma soprattutto a causa del lungo oblio e abbandono critico a cui egli è stato condannato per buona parte del secolo ventesimo.
Il pubblico di Lucini era già stato poco numeroso mentre era in vita; dopo la morte diminuì notevolmente. La progressiva dimenticanza a cui l’autore lombardo è stato condannato può essere ricondotta a due motivi fondamentali: uno di ordine politico e un altro di tipo storico-culturale. In un primo momento lo scoppio della prima guerra mondiale, avvenuto quasi contemporaneamente alla scomparsa dello scrittore, non poteva certo essere favorevole ad un autore spesso così antimonarchico e anarchico, e dunque in netto contrasto con le esigenze di propaganda a favore del conflitto bellico. Successivamente l’ascesa del Fascismo aggravò la situazione: uno scrittore come Lucini non poteva offrire nulla al regime, impregnate come erano le sue opere di motivi antiborghesi, anticolonialistici e antimilitaristici.
La dimenticanza storico culturale, invece, sarebbe da ascrivere alla condanna che tanta critica del Novecento, a partire da Croce, ha eseguito sul Decadentismo e sulla letteratura milanese di fine Ottocento. Del resto, se il gusto dominante del nuovo secolo è stato prima rondista e poi ermetico, appare evidente come Lucini non potesse essere apprezzato. <1
La riscoperta novecentesca di Lucini, avvenuta negli anni Sessanta e Settanta, si deve alla Neoavanguardia, in modo particolare ad Edoardo Sanguineti che ha fortemente rivalutato la personalità dello scrittore lariano.
Nella sua antologia “Poesia del Novecento”, infatti, il critico assegna a Lucini un rilievo maggiore che a tutti gli altri poeti, convinto del fatto che quest’ultimo si tratti di uno «sperimentatore a livello europeo, e non semplicemente in dimidiata riduzione all’italiana, di tutte le direzioni decisive della cultura del suo tempo, cioè di quelle che poi decideranno del Novecento in quanto Novecento». <2
Per Sanguineti si tratta quindi di fare di Lucini un «poeta da museo», di incorniciarlo cioè nella sua posizione di «primo dei moderni», di primo provocatore, essendo stato l’unico tra i suoi contemporanei ad essersi accorto sul serio che anche per le nostre lettere Dio era già morto da tempo. <3
L’antologia di Sanguineti, inoltre, concede tanto spazio a Lucini anche perché un autore così fuori dagli schemi tradizionali corrisponde in pieno al criterio con cui è costruita la stessa antologia: il suo nucleo essenziale consiste nell’individuazione preliminare di un contrasto fra due elementi, borghese ed anarcoide, fra un richiamo all’ordine e un’istanza di disordine, in cui Sanguineti riconosce il grafico reale della poesia italiana del XX secolo. In questo senso, dunque, poeti come Pascoli e D’Annunzio sono sottratti al ruolo di precursori e protomaestri del Novecento e scalati decisamente in una zona preliminare, mentre, rispetto ad essi, la lirica propriamente novecentesca si istituisce in opposizione, non in continuità, e il grado di novità dei suoi esponenti è via via misurabile dalla forza di tale opposizione. <4
Del resto la modernità autentica è profondamente autocritica, la sua letteratura è sempre attraversata da un’antiletteratura, da una spinta costante a oltrepassare se stessa. Pascoli e D’Annunzio rispecchierebbero allora una concezione d’arte integrata, mentre i fautori del verso libero, i crepuscolari e i futuristi sarebbero la voce di un anticonformismo che si oppone alla cattiva immagine di poesia offerta dai due vati borghesi. <5 Viene così messa in ombra la strada maestra della cosiddetta “poesia pura”, ovvero la poesia posta a conclusione di tutto uno sviluppo pacifico e solidale che sacrifica ed emargina le voci più discordi e ribelli, <6 a favore della linea di sperimentalismo ed espressionismo contestatore. In questo senso si deve dunque intendere la scelta della personalità di Lucini come «primo dei moderni».

[NOTE]
1 I. Gherarducci Ghidetti, Introduzione a G. P. Lucini, Prose e canzoni amare, Firenze Vallecchi, 1971, pp. 78-79.
2 E. Sanguineti, Poesia del Novecento, Einaudi, Torino, 1969, pp. XXXXIX-XL.
3 G. Luti, Il caso Lucini, prefazione a I. Gherarducci Ghidetti, Prose e canzoni amare, cit., p. VIII.
4 P. V. Mengaldo, La poesia italiana del Novecento secondo Sanguineti, in «Strumenti critici», V, febbraio 1971, n. 14, p. 104.
5 S. Ramat, Poesia e disordine, in «L’Approdo letterario», anno XV, ottobre-dicembre 1969, n. 48, p. 88.
6 P. V. Mengaldo, La poesia italiana del Novecento secondo Sanguineti, cit., p. 105.
Isabella Pugliese, La scrittura teorica e critica di Gian Pietro Lucini, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Napoli Federico II, 2011

Nel 1913 Lucini pubblica “Come ho sorpassato il Futurismo”, attribuendo il distacco a cause culturali e stilistiche, in realtà, dopo la sua firma del manifesto che lo consacra al Movimento, sarà la guerra di Libia e l’acritica adesione bellicista ad allontanarlo dal Futurismo <20. Lucini ha abbondantemente letto “Psicologia del militare di professione” di Augustin Hamon (1895), che recensirà su «L’Italia del Popolo» già nel 1901. Il suo argomentare gli farà subire la censura ed un processo da parte del tribunale di Milano che sequestrò il giornale e denunciò il direttore. Nel volume “Antimilitarismo”, Lucini ne ripercorre le tappe fino alla assoluzione con la motivazione che «l’esercito non è una istituzione dello Stato». È interessante e illuminante la lettura di queste pagine, in particolare per la lucidità luciniana nell’affrontare di petto la questione del militarismo, e del nazionalismo: che rende il testo eterno.
Simone Nicotra, ricorda che <21 Lucini ribadisce ulteriormente i tratti di un pensiero a suo modo socialista ma inequivocabilmente anarchico: «Chi ha scritto tutto ciò non si numera in nessuna parte, in nessuna setta di partito, in nessuna associazione, in nessuna chiesuola. È abituato a star solo e si trova bene, in cima ad una montagna. Ha eliminato dal suo particolar vocabolario padrone e dio e si trova contento: non crede, che, quanto profitta all’alveare, profitti all’ape, anzi è del parere contrario. Quindi è minimamente socialista» <22
In realtà nelle ultime pagine di “Antimilitarismo” il poeta smaschera incoerenze e ipocrisie dei socialisti del suo tempo, molti dei quali da antimilitaristi si sono poi riscoperti ferventi «tripolinisti». Ciò che più conta è comunque assumere la cifra dell’antimilitarismo quale considerevole e non ben indagato aspetto della cultura luciniana, valenza che, come già ricordato, contribuì a segnare la rottura con i futuristi.
E prosegue confermando che lo sguardo dell’autore è principalmente rivolto alla Francia e a tutte quelle correnti politiche e letterarie che in quel paese, all’epoca, divulgavano ideologie antimilitariste. A prevalere è, per esempio, la figura di Gustave Hervé, pubblicista e agitatore politico che promosse violenti attacchi contro il militarismo e il patriottismo e che fu tra i protagonisti della Seconda Internazionale. Lucini parla dell’herveismo come di una vera corrente di pensiero. Di certo Hervé rappresentò in quegli anni una delle componenti più radicali del socialismo francese <23.
L’antimilitarista anarchico Lucini penetra i propri affondi all’interno del testo di “Antimilitarismo”, che, pubblicato solo ad un secolo di distanza dalla sua stesura, ne conserva intatta l’attualità. La sua analisi, la sua critica, va ai politici, agli aristocratici, ai militaristi di qualsiasi risma ai quali si rivolge e attacca: “Signori uomini d’importanza, di sussiego e di vanità, che, promossi in procacciati uffici, da quelle poltrone più in vista, che non meritate, dal favore delle vostre penne vendute e dall’accondiscendere delle vostre schiene pieghevoli e slombate, di là, andate blaterando sui benefici della nuova guerra libica, – la quale ha fatto la grande Italia dei Savoja -; questo libretto non è per voi. Già scorgo sulle vostre glabre faccione prosperose, a più ciccie di mento in pappagorgia, dalle lucide lenti per pupille azzurreggianti, dalla mutria inciprignita, la smorfia dell’ironia, del capriccio calamitoso, il beante ridicolo delle labra sottili e livide, sopra i denti guasti. Vi pute anche il fiato; segno che siete dei Nazionalisti ammalati di pessime digestioni croniche. Tutti i Nazionalisti o soffrono di epatite cancerosa, o di pirrosi allo stomaco. No, signori belli dalle penne e dal cervello d’oca, delle governative, ufficiali, ufficiose redazioni follajole; no, benché isterici provocatori, che marinaste la scuola, correndo dietro ad uno straccio – nuovo – tricolorato, per far festa ed allegria ai partenti ed ai reduci, questo libretto è composto per mettervi la bile addosso” <24.
[NOTE]
20 Cfr., A. CIAMPI, Futuristi e anarchici. Quali rapporti?, Archivio Famiglia Berneri, Pistoia 1989, passim, e SIMONE NICOTRA, Introduzione, a GIAN PIETRO LUCINI, Antimilitarismo, Oscar Mondadori, Milano 2006, p. XI.
21 Introduzione, a GIAN PIETRO LUCINI, Antimilitarismo, cit., p. XIV.
22 Di G. E. VIOLA, in NICOTRA, cit., p. XIV.
23 Introduzione. cit. p. XV
24 GIAN PIETRO LUCINI, Antimilitarismo, cit., p. 5.

Alberto Ciampi e Francesco Fusi, Introduzione all’Antimilitarismo di Gian Pietro Lucini in Di fronte al Fronte… op. cit.

Materiali inediti reperiti nell’Archivio Lucini presso la Biblioteca Comunale di Como.
a) note, articoli e saggi:
Nota su Guglielmo Anastasi, Segnatura 62 fascicolo s, c. 1 r.
Nota su Luigi Pirandello, Segnatura 57 fascicolo e, c. 1 r.
Nota su Mario Morasso, Segnatura 62.
Letteratura eroica 1893-1914, Segnatura 5 fascicolo 2.
Galleria di Contemporanei 1902-1911, Segnatura 14 fascicolo 2b.
Nota su Antonio Fogazzaro, maggio 1906, Segnatura 55 fascicolo a.,c. 1 r.
Lettera prefazione a Il Verso Libero, 13 luglio 1906, Segnatura 28 fascicolo 35, c. 15 r.
Conferenza su Ibsen, 8 febbraio 1908, Segnatura 5 fascicolo 2, cc. 113 r.-131 v.
Nota su Salvatore Farina, Segnatura 63 fascicolo e, c. 3 r.
Nota alle Opere di Carlo Dossi, Firenze, Treves, 1910, Segnatura 9 fascicolo 10, c. 1 r.
Piano dell’opera Antidannunziana, Segnatura 3 fascicolo 4, c. 46 r.
Nota alla Passeggiata Sentimentale per la Milano dell’«Altrieri», Segnatura 9 fascicolo 10, c. 2 r.
Nota alla nomina di esecutore letterario dell‟opera di Carlo Dossi, Segnatura 11 fascicolo 2b, cc. 295 r-297 r.
Nota di presentazione alla Desinenza in A, Segnatura 11 fascicolo 2b, c. 178 r.
Nota introduttiva all’Istoria aneddotica e sentimentale della Desinenza in A nelle sue tre e diverse edizioni 1878-1884-1911, 14 dicembre 1910, Segnatura 10 fascicolo 2b, c. 2 r.
Nota su Umberto Notari, 28 giugno 1911, Segnatura 30 fascicolo f, c. 409 r.
Canzonetta in onore di un’araba fenice, s.d. (ma 1911), Segnatura 50 fascicolo a, c. 2 r.
b) lettere:
Lettera di Lucini a Antonio Fogazzaro, Milano, 24 luglio 1897, Segnatura 55 fascicolo a, c. 50 r.
Lettera di Lucini a Romolo Quaglino, 7 dicembre 1897, Segnatura 41 fascicolo 2b, c. 136 r.
Lettera di Lucini a Felice Cameroni, 2 marzo 1898, Segnatura 48 fascicolo c, c. 130 r.
Lettera di Lucini a Silvio Benco, Breglia, 17 luglio 1902, Segnatura 48 fascicolo f, c. 294 r.
Lettera di Lucini a Paul Adam, 10 settembre 1902, Segnatura 48 fascicolo f, c. 280 r.
Lettera di Lucini a Carlo Dossi, Breglia, 16 gennaio 1903, Segnatura 49 fascicolo e, c. 50 r.
Lettera di Luigi Donati a Lucini, 31 ottobre 1903, Segnatura 65 fascicolo a, c. 31 r.
Lettera di Lucini a Paul Adam, Breglia, 20 marzo 1904, Segnatura 48 fascicolo f, c. 281 r.
Lettera di Lucini a Carlo Dossi, Breglia, 28 aprile 1904, Segnatura 11 fascicolo 1a, c. 59 r. e v.
Lettera di Lucini a Antonio Beltramelli, Breglia, 16 giugno 1904, Segnatura 49 fascicolo b, c. 14 r.
Lettera di Lucini a Antonio Beltramelli, Breglia, 7 luglio 1904, Segnatura 49 fascicolo b, c. 17 r.
Lettera di Lucini a Filippo Tommaso Marinetti, Urio, 10 dicembre 1905, Segnatura 58 fascicolo b, c. 5 r. e v.
Lettera di Lucini a Felice Cameroni, Urio, 10 dicembre 1905, Segnatura 48 fascicolo c, c. 243 r.
Lettera di Lucini ad Arnaldo Risi, Urio, 28 dicembre 1905, Segnatura 49 fascicolo u, c. 685 r.
Lettera di Lucini a Felice Cameroni, Urio, 19 gennaio 1906, Segnatura 48 fascicolo c, c. 244 r.
Lettera di Lucini alla madre Luigia Crespi, s. d. (ma 1907), Segnatura 48 fascicolo a, c. 152 r.
Lettera di Lucini ad Arnaldo Risi, Varazze, 4 aprile 1907, Segnatura 49 fascicolo u, c. 706 r.
Lettera di Lucini a Decio Carli, Breglia, 23 luglio 1907, Segnatura 48 fascicolo f, c. 328 r.
Lettera di Lucini alla madre Luigia Crespi, Varazze, 12 dicembre 1907, Segnatura 48 fascicolo a, c. 14 r.
Lettera di Lucini alla madre Luigia Crespi, Varazze, 18 dicembre 1907, Segnatura 48 fascicolo a, c. 15 r. e v.
Lettera di Lucini a Decio Carli, Varazze, 1 febbraio 1908, Segnatura 48 fascicolo f, c. 330 r.
Lettera di Lucini a Carlo Dossi, Varazze, 24 novembre 1908, Segnatura 49 fascicolo l, c. 69 r.
Lettera di Lucini alla madre Luigia Crespi, Varazze, 10 dicembre 1908, Segnatura 48 fascicolo a, cc. 17 r.-18v.
Lettera di Lucini a Carlo Dossi, Varazze, 15 dicembre 1908, Segnatura 49 fascicolo l, c. 70 r.
Lettera di Lucini a Filippo Tommaso Marinetti, Varazze, 4 febbraio 1909, Segnatura 15 fascicolo a, cc. 14 r.-15 v.
Lettera di Lucini a Filippo Tommaso Marinetti, Varazze, 14 febbraio 1909, Segnatura 49 fascicolo m, cc. 325 r.-326 r.
Lettera di Lucini a Filippo Tommaso Marinetti, Varazze, 25 febbraio 1909, Segnatura 49 fascicolo m, c. 327 r.
Lettera di Lucini a Giovan Battista Menegazzi, Dosso Pisani, 13 giugno 1909, Segnatura 48 fascicolo f, c. 398 r.
Lettera di Lucini alla madre Luigia Crespi, Varazze, 25 aprile 1910, Segnatura 48 fascicolo a, c. 27 r.
Lettera di Lucini ad Alberto Pisani, Dosso Pisani, 19 novembre 1910, Segnatura 11 fascicolo 2b, c. 401 r.
Lettera di Lucini a Carlo Linati, Varazze, 29 gennaio 1912, Segnatura 48 fascicolo f, c. 391 r.
Lettera di Lucini a Amedeo Nicola, Varazze, 12 febbraio 1912, Segnatura 3 fascicolo b, c. 137 r.
Lettera di Lucini a Terenzio Grandi, Breglia 14 novembre 1912, Segnatura 49 fascicolo h, c. 219 r.
Lettera di Lucini a Giuseppe Prezzolini, Breglia, 4 agosto 1913, Segnatura 49 fascicolo s, c. 552 r.
Lettera di Cosimo Giorgieri Contri a Lucini, Torino, 26 giugno 1897, Segnatura 52 fascicolo 45, cc. 2 r.-3 v.
Lettera di Guglielmo Anastasi a Lucini, 14 dicembre 1899, Segnatura 62, fascicolo s, c. 29 r.
Lettera di Guido Verona a Lucini, s. d. (ma 1902), Segnatura 57 fascicolo p. cc. 19 r.- 21 r.
Lettera di Ugo Ojetti a Lucini, Torino, 17 maggio 1902, Segnatura 57 fascicolo d, cc. 35 v.- 36 r.
Lettera di Paul Adam a Lucini, 1 gennaio 1904, Segnatura 5 fascicolo 2, c. 348 r.
Lettera di Antonio Beltramelli a Lucini, Forlì, giugno 1904, Segnatura 49 fascicolo b, c. 15 r.
Lettera di Antonio Beltramelli a Lucini, s. d. (ma 1904), Segnatura 49 fascicolo b, c. 19 r.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1906), Segnatura 58 fascicolo b, c. 14 r. e v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, Milano, 1 ottobre 1906, Segnatura 58 fascicolo b, c. 16 r.
Lettera di Umberto Notari a Lucini, Rimini, 5 agosto 1907, Segnatura 57 fascicolo t, cc. 2 r.-3 v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1907), Segnatura 58 fascicolo a, cc. 23 v.-24 v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1907), Segnatura 58 fascicolo a, cc. 21 r.-22 r.
Lettere di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1907-1908), Segnatura 58 fascicolo a, cc. 28 r.-36 v.
Lettera di Corrado Govoni a Lucini, Tamara, 11 febbraio 1908, Segnatura 58 fascicolo c, c. 6 r. e v.
Lettera di Aldo Palazzeschi a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 58 fascicolo e, c. 1 v.
Lettera di Guido Gozzano a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 55 fascicolo i, c. 3 r.
Lettera di Decio Carli a Lucini, Napoli, 2 marzo 1908, Segnatura 63 fascicolo d, cc. 7 v.-8 r.
Lettera di Umberto Notari a Lucini, Milano, 2 ottobre 1908, Segnatura 57 fascicolo t, cc. 36 r.-39 r.
Lettera di Umberto Notari a Lucini, Milano, 2 novembre 1908, Segnatura 57 fascicolo t, c. 42 r.
Lettera di Umberto Notari a Lucini, Milano, 18 novembre 1908, Segnatura 57 fascicolo t, cc. 44 r.-45 r.
Lettera di Umberto Notari a Lucini, Milano, 12 dicembre 1908, Segnatura 57 fascicolo u, c. 3 r. e v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 2 fascicolo 1a, cc. 100 r.-101 v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 58 fascicolo a, c. 26 r. e v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 58 fascicolo a, cc. 30 r.-32 v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 58 fascicolo a, c. 44 r.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 58 fascicolo a, c. 46 r. e v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 58 fascicolo b, cc. 8 r.-11 v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 58 fascicolo b, c. 21 r. e v.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1908), Segnatura 58 fascicolo b, c. 32 r.
Lettera di Paolo Buzzi a Lucini, Milano, 16 dicembre 1908, Segnatura 58 fascicolo b, cc. 6 r.-7 v.
Lettera di Paolo Buzzi a Lucini, Milano, 22 dicembre 1908, Segnatura 58 fascicolo b, cc. 8 r.-9 r.
Lettera di Filippo Tommaso Marinetti a Lucini, s. d. (ma 1909), Segnatura 15 fascicolo a, c. 11 r. e v.
[…]
Isabella Pugliese, Op. cit.