Sono nato sul Vallone

Villa Olga in zona Nervia di Ventimiglia (IM), qui citata

Peccando un po’ di presunzione vi racconto (sperando di non annoiarvi ) qualcosa della mia vita legata a Ventimiglia (IM), città nella quale ho vissuto e condiviso le vicende CON GLI OCCHI DI UN BIMBO

I NATALI
Era gennaio e fuori nevicava e il sottoscritto nasceva ed abbaiava….il sottoscritto nasceva ed abbaiava ….incominciava la sua vita da can …

Questa è una poesiola scritta ai tempi delle medie, quando scrivevo il giornalino di classe che si chiamava l’Anacleto ………….ma in effetti i miei natali non furono fra i rigori dell’inverno, bensì in pieno agosto in una soffitta o abbaino, scegliete voi il termine giusto, sul Vallone di Ventimiglia nel portone accanto a quella che è oggi la farmacia Morel (allora c’era Gibelli con il negozio di pellami ) …..e vi assicuro che per la mia povera madre la stagione non era la più adatta……ma così volle il destino .

L’angolo di Ventimiglia (IM) in cui é nato Gianfranco Raimondo

Perchè in una soffitta …..perchè la mia famiglia era di modesta estrazione e quando fui concepito la situazione era diversa……mio padre era il giardiniere di una villa, che ora non esiste più, nella zona prospiciente Villa Olga, e quella che sarebbe diventata la mia famiglia (Norio e Nena, mio padre e mia madre ) avevano in dotazione una delle “depandances” della villa….un appartamentino confortevole ma la loro vita serena fu colpita dal fulmine della decisione della “padrona” ……allora si usava dire così …….che quando seppe che mia madre era incinta convocò mio padre e gli fece un bel discorsetto…….

“Deve capire, lei è un ottimo giardiniere…..ma nei miei possedimenti non permetto che vi siano altri bambini al di fuori di mia figlia…….di conseguenza sono costretta a licenziarla …….credo lei capisca la situazione ……dalla prossima settimana deve lasciare la casa e il lavoro “.

Mio padre non capì ma si adeguò……allora non si poteva fare altrimenti e sussurrò un “scià me scùse”……anche se le parole che trattenne erano altre…..e fu così che quel 15 agosto, dopo che mio padre aveva trovato quel “buco” di soffitta come abitazione di fortuna le vicine di casa (per fortuna a quei tempi la solidarietà tra poveri era un valore ) e la “levatrice” fecero bollire secchi d’acqua e preparano lenzuola pulite (allora si usava così ) e nell’afa di quel 15 agosto venni alla luce (quella del lucernaio, unica fonte della mia abitazione) per iniziare il mio percorso nel mondo……Quando l’ostetrica mi sollevò per dare il primo impulso alla mia vita, dopo avemi osservato, esclamò ” Ma stu figliò u nu pesa ninte…….deghe recatu s’autrimenti u nu reze ..(Questo bambino non pesa nulla….curatelo altrimenti non regge).

Ecco quella che fu la mia prima esperienza di vita ….quella di un bambino che non saprà crescere…

di Gianfranco Raimondo, nato il 15 agosto 1935 a Ventimiglia (IM)

Gianfranco Raimondo, a sinistra, con Adriano Maini, che edita questo blog