Il 20 luglio 1944 fu costituita nella Destra Tagliamento la Brigata partigiana «Osoppo-Friuli» di pianura

La valle del Vajont a monte della frana del monte Toc. Foto: Veneto1 su Wikipedia

Nella prima settimana dell’agosto ’44 si formarono delle Brigate garibaldine, quali: nella zona carnica la Brgt. «Carnia» con i Btgg. «Friuli», «Magrini», «Gramsci» e «Carnico», mentre nel territorio tra il Meduna, l’Arzino e il Tagliamento, la Brgt. «Garibaldi-Tagliamento» con i Bttg. «Pisacane», «Garibaldi», «Matteotti», «Sozzi» e «Stalin».
A seguito della crisi di Pielungo <103, anche la Brigata Osoppo procedette ad una ristrutturazione generale delle sue forze, portando alla costituzione delle seguenti Brigate: Nella zona compresa tra la Carnia e il Canal del Ferro, la 2^ Brigata «Carnia-Pal Piccolo» con i Btgg. «Carnia», «Val Tagliamento», «Fella» e «Val But»; Nella zona tra la Val d’Arzino, il Tagliamento e la Pedemontana, la 3^ Brigata «Osoppo- Friuli» con i Btgg. «Italia», «Giustizia» e «Libertà»; Nella Val Tramontina, la 4^ Brigata «Osoppo-Friuli-Mameli» con i Btgg. «Patria», «Val Meduna» e «Val da Ros»; Nella Valcellina, la 5^ Brigata «Osoppo-Friuli», unita alle forze garibaldine. Inoltre, a metà agosto si costituirono nuovi battaglioni: il Btg. «Maniago» osovano; derivanti dalla scissione del «Mazzini 2°», i Btgg. «Ferruccio Roiatti» e «Mario Buzzi» <104.
Tali Brigate, dipesero dai due Comandi che nel frattempo si erano trasformati in comandi di Divisione, ossia «Osoppo-Friuli» (D.O.F.) con sede a Pielungo, e «Garibaldi-Friuli»105 (D.F.G.) con sede nella Valle di Preone. Un’ulteriore trasformazione all’assetto delle formazioni avvenne nel settembre del ’44: in Carnia fu creata la Brigata garibaldina «Val But» con i Btgg. «Carnico», «Cossutti», «Gramsci» e «Leone Nassivera», dislocati nella vallata del torrente But e attorno a Tolmezzo. Nella zona dell’Alta Val Tagliamento, a Villa Santina e Verzegnis, in Cadore a Lorenzago, alle testate delle valli del Piave (Sappada) e della Pesarina (Passo Lavardet), fu dislocata la già esistente Brigata «Carnia» con i Btgg. «Friuli», «Magrini» e «Italo Cristofoli» <106.
La ristrutturazione delle formazioni non fu però sufficiente a sopperire le problematiche di gestione, la necessità di creare un coordinamento tra queste forze risultava fortemente sentita a tutti i livelli.
Fu così che, sotto la spinta dell’offensiva tedesca avvenuta nel Friuli orientale, il 27 settembre 1944, si raggiunse una forma di unione con l’istituzione del «Comando di Coordinamento Unificato Garibaldi-Osoppo». Il 2 ottobre successivo, fu stilato l’atto costitutivo e il 6 ottobre furono istituiti i Comandi di Coordinamento dei vari settori con la seguente strutturazione: Con sede a Tramonti di Sopra, il Comando di Coordinamento Unificato della Divisione «Garibaldi-Osoppo-Friuli» (G.O.F.), il quale riuniva i comandi delle Divisioni «Garibaldi» e «Osoppo», da cui sarebbero dipesi i Comandi di Coordinamento dei Gruppi Brigate Nord e Sud; Comando di Coordinamento Gruppo Brigate Nord: comprendeva, con la 2^ Brigata «Carnia-Pal Piccolo» le forze osovane e garibaldine della Carnia e le Brigate garibaldine «Carnia» e «Val But»; Comando di Coordinamento Gruppo Brigate-Sud: raggruppava le forze delle sei Brigate osovano-garibaldine comprese nel territorio tra il Tagliamento e il Monte Cavallo, divise in tre sottogruppi o Comandi di Coordinamento di Settore, quali: 1. Comando di Coordinamento Settore «Monte Corno» con la neo istituita Brigata garibaldina «Picelli-Tagliamento» (comprendeva i Btgg. «Matteotti», «Sozzi», «Stalin») e tra il Tagliamento e l’Arzino, la 3^ Brigata «Osoppo-Friuli»; 2. Comando di Coordinamento «Monte Pala», comprendente la Brigata garibaldina «Tagliamento» (composta dai Btgg. «Pisacane», «Garibaldini» e «Santarosa») e tra l’Arzino e il Meduna, la 4^Brigata «Osoppo-Friuli-Mameli»; 3. Comando Unificato della Valcellina con la Brgt. «Ippolito Nievo A» a presidio dalla valle del Piancavallo alla conca del Vajont <107.
Nel frattempo, mentre in montagna si andava attuando questa ristrutturazione delle formazioni, in pianura avveniva il medesimo processo.
Il 20 luglio 1944 fu costituita nella Destra Tagliamento la Brigata «Osoppo-Friuli» di pianura che prese il nome di Brigata Unificata «Ippolito Nievo B» e nelle ultime settimane dello stesso mese furono istituiti i seguenti battaglioni garibaldini con determinate dislocazioni territoriali: Btg. «Dante di Nanni» (zona di Cordenons, Zoppola, Ponte del Meduna e San Quirino); Btg. «Athos» (parte dei territori di Pasiano, Azzano Decimo e Fiume Veneto fino alla Statale n. 13 Pontebbana); Btg. «Ferro» (comuni di San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Cordovado, Morsano al Tagliamento, San Giovanni di Casarsa fino alla Statale n. 13 Pontebbana); Btg. «Bertin» (comuni di Chions, Settimo, Pravisdomini fino al territorio di Pramaggiore e le zone limitrofe alla provincia di Venezia e Treviso); Distaccamento «Rosetta» (si attestò prima nella zona di Puja e Villanova di Prata, Cessalto, posta come base principale, con influenza sui comuni di Pasiano di Pordenone, Brugnera e Prata).
A questi si aggiunsero, in seguito ad un’ulteriore ristrutturazione delle forze garibaldine e a un nuovo assetto di competenza territoriale, nuovi battaglioni, quali: il distaccamento «Boatto» e il Btg. «Togliatti» (ex Distaccamento Rosetta).
Parallelamente, ci furono delle trasformazioni anche nelle formazioni osovane: il Btg. «Meduna» raggiunse un organico troppo numeroso e, mantenendo la giurisdizione nei comuni di Zoppola, Fiume Veneto, Pasiano e Prata di Pordenone, si divise dando origine al Btg. «Naonis» che avrebbe operato nel centro e nella periferia di Pordenone, oltre che nei comuni di Porcia, Fontanafredda, Roveredo in Piano, San Quirino e Cordenons.
Nel settembre ’44 i battaglioni osovani diventarono parte integrante della Brigata «Ippolito Nievo B» e, ai già esistenti Btg. «Naonis» e «Meduna», si aggiunse il Btg. «Tagliamento». Il travagliato percorso che portò alla creazione di un Comando Unificato segnò un momento di fondamentale importanza per la Resistenza friulana poiché contribuì nell’avvio di una intensa attività comune contro il nemico. Tuttavia, la lotta partigiana in pianura presentò molteplici difficoltà in quanto le formazioni non ebbero solo il compito di sostenere i gruppi presenti in montagna con il rifornimento di viveri e materiali necessari, ma anche la responsabilità di agire in mezzo alle forze nemiche che, in seguito all’aumento dell’attività partigiana, si erano rafforzate e rispondevano con pesanti rastrellamenti e rappresaglie contro la popolazione <108.
Saranno proprio le offensive nemiche dei mesi autunnali e invernali a stroncare l’estensione del movimento partigiano verificatosi nei mesi estivi del 1944, provocando drammatiche conseguenze.
[NOTE]
103 1940-45: La 2.a. guerra mondiale…, p. 186.
Il problema dei rapporti tra le formazioni osovane e garibaldine rappresentò un limite importante nel corso della lotta di liberazione friulana. La diversità di vedute circa la conduzione del movimento resistenziale (sia sui metodi che sugli obiettivi generali della lotta) fu caratterizzato da momenti di profonda tensione, in particolar modo dovute ai contrasti relativi ai rapporti con la resistenza jugoslava. Per queste ragioni, il tentativo, ricercato più volte e solo parzialmente raggiunto, di formare un comando unificato Garibaldi-Osoppo a livello di Gruppo Divisioni, fu caratterizzato da serie difficoltà. In questo frangente si collocò la crisi di Pielungo avvenuta il 19 luglio 1944 (dalla primavera sede del Comando della Brigata Osoppo) in cui un reparto tedesco attaccò il presidio e si impadronì di tutto il materiale raccolto (armi, medicinali, documenti, ecc.), sorprendendo gli osovani e costringendoli a ripiegare. La problematica di questo episodio si ritrovò nella prevedibilità dell’attacco tedesco, sollevando così aspre critiche nei confronti del Comando osovano. Il CLN Provinciale nominò una commissione di inchiesta che riconobbe l’imprevidenza dei comandanti osovani e ne ordinò l’arresto, auspicando, inoltre, secondo le direttive del C.L.N.A.I., l’unificazione dei comandi garibaldini e osovani.
104 Candotti, Le formazioni armate Garibaldi e Osoppo dalla loro origine all’offensiva nemica…, p. 33.
Va precisato che la costituzione di questi battaglioni modificò lo schieramento dei reparti che assunse la seguente formazione: «M. Buzzi» e «Nino Bixio» nella conca del Vajont; «Vittoria» e «Gramsci» nella conca di Claut e Val Settimana; il «Cellina» e il «Maniago» a Barcis; il «Piave» sul Piancavallo e il Btg. «F. Roiatti» ad Andreis e nella Val Colvera.
105 Si trasferirà nel settembre 1944 nella Pedemontana (tra Almadis e Praforte di Castelnovo del Friuli).
106 Ivi, p. 33.
107 Candotti, Le formazioni armate Garibaldi e Osoppo dalla loro origine all’offensiva nemica…, cit., pp. 34-35.
108 Candotti, Lotta partigiana nella Destra Tagliamento…, cit., pp. 34-48.
Gioia Vazzaz, Soggettività e oggettività nell’opera storiografica di Mario Candotti, Università degli Studi di Trieste, Anno accademico 2021-2022