Al confino fascista per avere ascoltato in Sardegna Radio Barcellona

Le Miniere di Guspini – Fonte: Comune di Guspini (SU)

Ettore Manis era nato a Guspini il 29 marzo 1890. Nel 1932 era stato schedato come repubblicano, e nel ’37 denunciato come sovversivo. Oltre all’accusa di aver diffuso a Guspini manifestini antifascisti la sera del 5 settembre 1937, Manis fu accusato di aver ascoltato le comunicazioni della radio comunista di Barcellona la sera del 4 settembre.
Secondo la relazione dei Carabinieri della Compagnia di Iglesias, Ettore Manis risultava essere un «disoccupato» <1 e un «vagabondo» che aveva sempre manifestato avversione nei confronti del Fascismo <2. Era considerato «uno dei più pericolosi esponenti del sovversivismo locale», tanto da essere stato, negli ultimi anni, tenuto sotto controllo da parte dell’Arma. Aveva frequentato il terzo anno dell’istituto tecnico inferiore ed era considerato un repubblicano. Veniva definito «scaltro ed intelligente», e si sospettava avesse votato contro il PNF nel 1929. Si riteneva fosse autore, insieme ad alcuni complici, della diffusione di manifestini sovversivi, avvenuta nella piazza del paese il 5 settembre, durante la festa di S. Isidoro. La sera precedente, verso le 22, Manis era stato notato dal Maresciallo Troiani mentre si recava in casa di Giuseppe Saba (altro sospettato), ed erano stati visti dirigersi insieme verso la piazza in questione. La stessa sera inoltre, verso le 23, Ettore Manis si era recato a casa di Eugenio Massa, e con il dottor Murgia, l’avvocato Lisci e Massimo Agus, «tutti sovversivi locali», si era riunito per ascoltare il messaggio radiofonico del fuoriuscito Velio Spano trasmesso alla Radio di Barcellona. I carabinieri ritenevano che «i predetti, imbaldanziti dal focoso discorso del loro compagno di fede, avessero voluto dare una prova dei loro sentimenti, spargendo dei manifestini nascostamente la sera successiva».
Manis era ritenuto un «elemento pericoloso alla compagine sociale ed all’ordine nazionale», e si proponeva per lui l’assegnazione al confino politico <3.
Il 22 settembre Manis veniva fermato ed arrestato dai Carabinieri, insieme a Giuseppe Saba e Quirino Tuveri <4. Il 5 ottobre il Ministero dell’Interno informava il Prefetto di Cagliari dell’assegnazione al confino dei tre arrestati <5. Dichiarato fisicamente idoneo al regime di confino <6, Ettore Manis sarebbe giunto a Chiaramonte, presso Potenza, il 22 febbraio 1938 <7.
Nella relazione della Questura di Cagliari, diretta alla Commissione Provinciale per il Confino di Polizia, si rendevano noti «gli abituali rapporti del Manis con i sovversivi di Guspini e la assiduità con la quale egli frequentava la casa del noto Massa Eugenio per ascoltare le comunicazioni della radio comunista di Barcellona». Manis era giudicato «elemento politicamente pericoloso all’ordine sociale», e si proponeva nei suoi confronti (anche sentito il parere favorevole del Ministero dell’Interno) l’assegnazione al confino per il periodo di un anno <8.
Il 25 novembre, innanzi alla Commissione Provinciale per il Confino di Polizia, Ettore Manis confermava di essersi recato a casa di Eugenio Massa per ascoltare alla radio «un conterraneo di Guspini», e di averlo fatto «non per fine politico, ma semplicemente a titolo di curiosità». Manis veniva giudicato dalla Commissione «persona pericolosa all’ordine nazionale per propaganda antifascista» e lo condannava al confino per un anno <9. La Prefettura rendeva nota la sentenza al Ministero dell’Interno. Il Ministro veniva anche informato che Manis era stato «decorato della medaglia commemorativa della Guerra Italo Turca», ma che non risultava essere iscritto al PNF. Non avendo «mezzi propri per mantenersi» il Prefetto suggeriva l’assegnazione del condannato ad una colonia, anche considerato che era «celibe e con una sola sorella a carico» <10. Il Ministero avrebbe, tuttavia, deciso di destinare Ettore Manis al carcere di Chiaramonte, in provincia di Potenza <11.
Il 19 febbraio il Segretario del PNF Starace inviava al Capo della Polizia Bocchini una lettera <12. A questa nota il Ministero rispondeva, in riferimento a Ettore Manis, che quest’ultimo risultava essere ancora al confino «non avendo ricorso neppure in appello» <13. Manis veniva rimpatriato il 6 settembre «per espiato periodo di confino» <14.
[NOTE]
1 In realtà risultava essere un piccolo rappresentante. Cfr. Ministero dell’Interno. Direzione Generale della P.S., Divisione Aff. Gen. e Riserv., Confino Politico, Roma 5 settembre 1938, in ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO (d’ora in poi ACS), Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
2 Legione Territoriale dei Carabinieri Reali di Cagliari, Compagnia di Iglesias, proposta di assegnazione al confino di polizia di Manis Ettore fu Luigi da Guspini, 26 settembre 1937, in ACS, Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
3 Ibidem. Allegati alla relazione dei Carabinieri di Iglesias erano il Certificato penale, l’Atto di nascita, e lo Stato di Famiglia di Manis. Cfr. Tribunale di Cagliari, Certificato penale di Manis Ettore, Cagliari 22 settembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore; Comune di Guspini, Certificato dello Stato Civile di Manis Ettore, Guspini 23 settembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore; Municipio di Guspini, Situazione di famiglia di Manis Ettore, Guspini 23 settembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
4 Verbale di fermo per misure di P.S. e conseguente arresto di Manis Ettore, Tuveri Quirino e Saba Giuseppe, Guspini 22 settembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
5 Telegramma ministeriale del 5 ottobre 1937 diretto al Prefetto di Cagliari, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
6 Direzione delle Carceri Giudiziarie, Ufficio del medico chirurgo, certificato di sana e robusta costituzione riferito al detenuto Manis Ettore fu Luigi, Cagliari 22 novembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
7 Lettera della Regia Prefettura di Potenza al Ministero dell’Interno, Potenza 2 marzo 1938, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
8 Relazione della Regia Questura di Cagliari alla Onorevole Commissione Provinciale per l’ammonizione ed il confino di Polizia, Cagliari 19 novembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
9 Verbale della Commissione Provinciale per il Confino di Polizia, Cagliari 25 novembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
10 Lettera della Regia Prefettura di Cagliari al Ministero dell’Interno, Cagliari 29 novembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
11 Cfr. Lettera del Ministero dell’Interno alla Regia Prefettura di Potenza, Roma 3 dicembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore; Telegramma del Ministero dell’Interno alla Regia Prefettura di Cagliari, Roma 29 dicembre 1937, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
12 Lettera del Segretario del Pnf Achille Starace al Capo della Polizia Arturo Bocchini, Roma 19 febbraio 1938, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
13 Lettera del Ministero dell’Interno all’On. Partito Nazionale Fascista, Roma 1° marzo 1938, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore.
14 Cfr. Lettera della Regia Prefettura di Potenza al Ministero dell’Interno, e p.c. alla Regia Prefettura di Cagliari, Potenza 30 agosto 1938, in ACS, Fondo Confino Politico, Fasc. Manis Ettore. In realtà, a differenza di Murgia e Massa, il periodo di decorrenza del confino per Ettore Manis – si presume a causa di un errore burocratico – viene considerato a partire dal 6 settembre 1937 fino al 5 settembre 1938. Infatti, Manis viene arrestato soltanto il 22 settembre 1937, per giungere a Chiaramonte soltanto il 22 febbraio 1938. Il confinato avrebbe scontato, dunque, soltanto una parte della condanna (circa 7 mesi). Cfr. Ministero dell’Interno. Direzione Generale della P.S., Divisione Aff. Gen. e Riserv., Confino Politico, Roma 5 settembre 1938 cit.
Immacolata Cinus (Università di Cagliari), La storia di tre antifascisti del centro minerario di Guspini: i repubblicani Ettore Manis e Luigi Murgia e il socialista Eugenio Massa, 1. Ettore Manis, repubblicano, “elemento politicamente pericoloso all’ordine sociale”, Ammentu, n. 4, gennaio-giugno 2014, ISSN 2240-7596

[…] La Guerra di Spagna fu qualcosa di più di una guerra civile, fu un evento bellico che si caricò di un forte significato ideologico, fu il primo scontro tra democrazia e fascismo.
Per questo motivo la guerra spagnola ebbe ampia risonanza anche in Sardegna, e forte fu l’attenzione dei Prefetti e dei questori nel segnalare ogni reazione della popolazione:
“14 settembre 1936, il giornale “Arbeiter Zeitung” di Basilea scrive che un gruppo di operai cagliaritani ha inviato 200 franchi al “Grido del popolo” di Parigi a favore di combattenti italiani antifascisti nella guerra di Spagna.
24 aprile 1937. Fermato e denunciato un cagliaritano per avere propalato notizie tendenziose sulla guerra di Spagna.
9 maggio 1937. Relazione del Questore di Sassari: “Gli avvenimenti spagnoli hanno interessato e interessano anncora vivamente queste popolazioni perchè non pochi volontari Sardi – ufficiali e soldati – militano tra le truppe di Franco mentre poche eccezioni, che qui non hanno seguito, sono andate tra le file dei rossi”.
Maggio 1937. Arrestato a Mores un cittadino “socialista”, per aver “manifestato simpatia per i miliziani spagnuoli esprimendo il desiderio di combattere contro i nazionalisti”. Assegnato al confino per 5 anni”.
Sempre presente l’esempio di Emilio Lussu:
“Luglio 1936, in possesso di un bracciante desulese vengono rinvenuti, a Bonorva, cinque foglietti manoscritti con frasi contro il fascismo e a favore di Lussu. Il materiale è stato distribuito da un pastore ex-confinato, anche lui di Desulo, cui viene trovata anche una cartolina inviatagli da Lipari dallo stesso Lussu, quando vi era confinato. Proposto per una nuova assegnazione al confino.
9 aprile 1937. Nella lunga relazione presentata dal Questore di Cagliari si segnala l’individuazione, a Serramanna, sul muro della casa del fascio e nella stazione, le scritte “Viva Lussu – Viva la libertà – Viva Lenin”: seguirà spedizione punitiva di fascisti cagliaritani che obbligano “- d’accordo con quel Segretario politico e il Podestà – 4 individui ritenuti antifascisti a bere l’olio di ricino”; a Cagliari alcuni fascisti hanno accompagnato al Gruppo “Fois” 7 persone ritenute antifasciste “obbligandole a bere dell’olio di ricino”.
11 marzo 1937. Il giudice conciliatore di Genoni esalta Emilio Lussu “sino a dire che avrebbe piuttosto rinunziato alla tessera del Fascio che alla sua ammirazione per Lussu”. Assegnato al confino per 3 anni.
1 marzo 1939. Arresto del pittore Carmelo Floris, di Olzai, e del muratore Giovanni Gadoni “per avere accettato l’incarico da Emilio Lussu di riorganizzare” il Psd’A in Sardegna. Antonio Dore, comunista, già confinato, è arrestato e denunciato per lo stesso motivo a Firenze il 7 marzo”.
Con l’autarchia economica e con lo spettro di una guerra imminente, il dissenso si fece sempre più forte:
“30 giugno 1936, manifestini di carta rossa affissi in piazza Municipio ad Iglesias. Ne viene denunciato come autore un minatore di 24 anni, che viene proposto al confino.
5 luglio 1936, “Manifestazione sediziosa, con affissione di manifestini sovversivi incintanti all’odio di classe e al dispregio del Fascismo”, nella miniera di Bacu Abis. Sei operai sono stati assegnati al confino di polizia”.”
[…] Con il decreto regio del 1938, il fascismo pose delle limitazioni all’ascolto delle radio estere finchè, con lo scoppio della guerra, ascoltare Radio Londra divenne illegale:
“4 settembre 1937. A Guspini, nella casa dell’autista Eugenio Massa (fascista dal 1923) si riuniscono il dottor Luigi Murgia, 61 anni, l’avv. Riccardo Lisci, 60 anni, e Ettore Manis, per ascoltare “alla radio comunista di Barcellona un messaggio del fuoriuscito Velio Spano che combatte coi rossi in Spagna”. Denunciati e assegnati al confino: Massa per 3 anni, gli altri per 1 anno ciascuno.
24 ottobre 1938. Cinque persone arrestate a Cagliari per aver ascoltato la radio della Spagna rossa. Il padrone di casa è assegnato al confino per due anni, gli altri per uno.
30 agosto 1939. L’OVRA segnala che a Cagliari, in un bar, si ascoltano le stazioni radio estere “antitaliane”. Ritirata la licenza per un mese.
25 novembre 1940. A Cagliari agenti dell’OVRA sentono distintamente, dalle finestre di un appartamento a pianterreno di via San Benedetto, le trasmissioni di Radio Londra. Il padrone di casa, un industriale, conferma che il figlio diciassettenne riceve spesso la trasmissione “perchè ne ha parlato in casa”. Diffidati entrambi.
9 dicembre 1940. Arrestato a Bacu Abis un operaio che “organizza la ricezione clandestina di trasmissioni di stazioni estere.” Sequestrata la radio.
Maggio 1941. Sequestrati nella provincia otto apparecchi radio di proprietà di altrettanti cittadini sorpresi ad ascoltare le trasmissioni di Radio Londra” […]
Per una più ampia lettura sulle relazioni dei prefetti e dei Questori delle province sarde è possibile consultare il testo sotto indicato, fonte delle citazioni riportate:
Cronologia del malessere (1927 – 1941) a cura di Manlio Brigaglia, “L’antifascismo in Sardegna”, di Brigaglia, Mancone, Mattone, Melis.
Redazione, Frammenti di dissenso – parte 2 –, Tre Passi Avanti, 21 febbraio 2020