I caduti partigiani della battaglia di Cortile

[…] Battaglia di Cortile, 1° dicembre 1944 […]
Riportiamo, dal quaderno della memoria curato da Lauro Tabacchi, quanto accadde quel giorno:
“Il rastrellamento posto in essere dai fascisti e dai tedeschi il 1° dicembre 1944 nelle frazioni di Cortile, San Marino e Rovereto, e che fu causa della famosa battaglia dei prati di Cortile aveva soprattutto lo scopo di ricercare ed eliminare le “ bande di ribelli “ che operavano in quelle zone e che nei mesi precedenti avevano messo in grave difficoltà l’apparato militare tedesco e fascista, con attacchi armati e una continua opera di sabotaggio al sistema logistico dell’esercito tedesco.
Vicino a tali zone passano, infatti, importanti vie di comunicazione, quali la statale n° 12 , Modena-Verona, la statale Modena–Mantova, nonché la linea ferroviaria Modena-Verona. Tali vie di comunicazione , servivano ai tedeschi per il rifornimento del fronte. Era logico, quindi che i tedeschi volessero rendere più sicure tali vie, con una azione di contro guerriglia nelle zone ove si era manifestata più intensa ed attiva la presenza dei partigiani. Infatti il rastrellamento del 1° dicembre 1944 fu un’autentica dimostrazione di forza avente lo scopo preciso di spezzare ogni forma di resistenza con una sistematica ed accanita caccia al “giovane” casa per casa, fienile per fienile, con metodo e tanta ferocia.
Arrivarono nella zona da diverse direzioni, allo puntare del giorno, e cominciarono a perseguire, ad interrogare facendo i primi prigionieri, giovani e uomini di mezza età che non avevano avuto il tempo di nascondersi. Ma le forze partigiane che si trovavano permanentemente mobilitate per fronteggiare eventuali attacchi nemici , aspettavano i nazifascisti là dove il terreno era loro più favorevole, dove c’era la possibilità di osservare da lontano la consistenza ed i movimenti del nemico, ed infine dove era possibile lo sganciamento, qualora l’attacco si fosse rivelato insostenibile.
Per tutto il giorno nei prati di Cortile, a tre chilometri dall’abitato della città di Carpi, ove erano affluite ingenti forze tedesche e fasciste , i partigiani di Cortile, Limidi, Soliera, San Marino, San Martino, Fossoli ed altri ancora, combatterono una dura, ma vittoriosa battaglia, mettendo altresì in fuga precipitosa, anche un reparto di cavalleria tedesca inviato a tarda sera nella zona dei combattimenti nel disperato tentativo di mutarne l’esito. La vittoria dei partigiani fu possibile anche grazie al sostegno forte e alla solidarietà della popolazione, al lavoro delle staffette che coraggiosamente e instancabilmente si adoperarono per i collegamenti e per l’assistenza ai combattenti. Eroico fu il comportamento dell’aviatore alleato, che militava nelle formazioni partigiane, il francese Michel Seeten, il quale sorpreso e catturato durante il rastrellamento, si ribellò agli insulti dei fascisti, strappando il mitra dalle mani di un ufficiale repubblichino, riuscendo ad abbatterlo, prima di essere a sua volta ucciso.
In quell’epica battaglia, alla quale parteciparono un centinaio di partigiani combattenti, persero la vita, perché caduti in combattimento o uccisi per rappresaglia, i giovani: Rebecchi Livio, Pivetti Enzo, Michel Seeten, Papazzoni Eolo, Violi Giorgio, Martinelli Ivo, Belgini Nicola, Federici Gino, Simonello Antonio, Saltini Lucio, Saguatti Adolfo, Saguatti Giuseppe, Paoluzzi Guido, Baraldi Albertino, Aguzzoli Ivaldo, Bolognesi Armando e Leporati Corrado”.
Celebrazione della Battaglia di Cortile, Frazionando. Il portale delle frazioni di Carpi, 1° dicembre 2017

Il 1° Dicembre 1944, in risposta a un rastrellamento nazi-fascista, i partigiani della zona ingaggiarono un combattimento che durò l’intera giornata, alla fine della quale i repubblichini e gli occupanti tedeschi, confluiti in massa nella zona, furono costretti a ritirarsi.
Protagonisti della battaglia furono i partigiani di Cortile, Limidi, Soliera, San Marino, San Martino, Fossoli e altri ancora, insieme a numerose “staffette”, che diederono un contributo fondamentale.
Il prezzo pagato alla causa della libertà fu molto alto, perché morirono in tutto 24 uomini: cinque civili fucilati per rappresaglia e 19 partigiani, fra i 18 e i 24 anni, dei quali tre caduti in combattimento e gli altri passati per le armi (nove il giorno stesso e sette l’indomani a San Marino, dopo esser stati seviziati), comprese due coppie di fratelli; fra i morti in battaglia anche un ufficiale pilota dell’aviazione militare francese, Michel Seeten, partigiano della 23a Brigata “Garibaldi”.
Si commemorano le battaglie del 1944 a Cortile e S. Marino, Comune di Carpi, 27 novembre 2020

In questo disegno repressivo, che segue il proclama Alexander, si inserisce il rastrellamento interprovinciale che si svolge alla fine di novembre, nella pianura Reggiana e Modenese.
Gli uffici operativi del comando di corpo d’armata tedesca, agli ordini del generale Metz, avevano preparato un piano dettagliato di azioni che, partendo dal concentramento delle truppe a Concordia e a Vallalta per il 26-27 novembre, prevedeva uno sviluppo dell’azione di rastrellamento nei settori li confine delle province di Modena e Reggio Emilia. In questa operazione di repressione vengono impiegati reparti tedeschi di truppe scelte e di cavalleria mongola; da parte fascista, i reggiani impiegano la ia Compagnia della B.N., la Compagnia OP e una compagnia di formazione (35).
I fascisti modenesi mettono a disposizione i locali presidi della GNR e della B.N. «M. Pistoni» di stanza a Mirandola, e ancora, con funzioni determinanti ai fini del rastrellamento, forze della GNR provinciale e dei «Lupi di Toscana» al comando del Colonnello Petti.
Le operazioni militari erano di stretta pertinenza del Maggiore Schmidt della Wermacht, quelle di polizia erano dirette da elementi dell’UPI (l’Ufficio Politico Investigativo, la famigerata polizia politica repubblichina).
(35) Sulle forze reggiane partecipanti: G. Franzini, Storia della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, 1966, pp. 413-416.
Questo è il testo del comunicato tedesco:
Platzkommandatur 11/1008
Reggio Emilia 27-XI-1944 Al Comando provinciale G.N.R.
Al Comandante le brigate nere
Reggio Emilia
Le truppe richieste dovranno presentarsi alle ore 17,30 di oggi a Concordia sul Secchia presso il maggiore Schmidt.
DER Platzkommandatur
FRASE
Major

F. Canova, Oreste Gelmini, Amilcare Mattioli, Lotta di Liberazione nella Bassa Modenese, a cura dell’ANPI di Modena, 1974, p. 229

Questa è una libera rielaborazione della cronaca della battaglia di Cortile tratta dal volume di Mario Pacor e Luciano Casali “Lotte sociali e guerriglia in pianura. La Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano”, Roma, Editori Riuniti, 1972:
[…] Nella casa della famiglia Zuccati, posta in Via Dossi a Cortile di Carpi, i fascisti per poco non riescono a catturare Italo Scalambra (“Gino”), comandante della 65a Brigata Garibaldi GAP “Walter Tabacchi”, Umberto Bisi (“Omar”), comandante del distaccamento “Aristide” della stessa Brigata e Tullio Lugli (“Walter”), ufficiale del Comando piazza di Modena.
I tre, insieme ad una staffetta ed ai componenti della famiglia Zuccati, riescono a fuggire nonostante il fuoco aperto su di loro dai fascisti. Purtroppo il partigiano Michel Seeten, un ufficiale dell’aviazione francese abbattuto con il suo apparecchio l’8 Agosto precedente nella zona di Rovereto di Novi (Mo) ed unitosi ai garibaldini, viene circondato e fatto prigioniero. Tuttavia riesce a strappare di mano il mitra al tenente Walter Williams, comandante del reparto della Compagnia OP, e ad ucciderlo. Con l’arma in pugno ingaggia una sparatoria con i militi fino a quando, esauriti i colpi, non viene a sua volta freddato. La casa della famiglia Zuccati è data alle fiamme.
Grazie all’opera delle staffette, la notizia del rastrellamento non tarda ad arrivare agli altri partigiani presenti nella zona; tra questi i garibaldini della 23a Brigata “Grillo” di Lauro Tabacchi. Vasco Lugli (“Marcòn”), comandante della 3a squadra GAP, riunisce i propri uomini con quelli della 4a squadra e con alcuni sappisti, facendoli appostare sull’argine del Canale Gherardo, tra il Ponte di ferro e il Cavo Dottore, nella zona compresa tra Limidi (Soliera) e Cortile. Il suo intento è quello di liberare i membri del Comando partigiano che crede siano stati fatti prigionieri. Si accorge, intanto, che alcuni sappisti che hanno passato la notte in un casolare del fondo “Alma” e che stanno cercando di raggiungere Limidi, rischiano di essere circondati dai militi mentre si trovano ad attraversare Via Griduzza. “Marcòn” li raggiunge con lo scopo di farli congiungere con i partigiani schierati lungo l’argine.
I fascisti, che hanno notato questo movimento, credono che si tratti di uno sparuto gruppo nrmico facile da annientare e si danno al loro inseguimento. In realtà vanno proprio in bocca al grosso dei partigiani disposti lungo l’argine del Canale Gherardo, venendo a trovarsi sotto un nutrito fuoco avversario che li costringe a ripararsi dietro ad alcune case di Via Fuochi e a chiedere rinforzi.
A questo punto, però, dopo alcune ore di combattimento, le munizioni dei partigiani iniziano ad esaurirsi e Vasco Lugli decide di compiere una manovra diversiva per permettere lo sganciamento dei suoi uomini: con un gruppo di compagni attacca sulla destra lo schieramento nemico, attirando su di se l’attenzione dei fascisti, che nel frattempo hanno ricevuto i rinforzi richiesti. Fortunatamente l’azione di “Marcòn” è coronata con l’esito sperato.
[…] L’indomani, nell’ipotesi di una nuova offensiva nazifascista, vengono riorganizzate tutte le unità partigiane della zona, ma il paventato attacco non avviene. Tuttavia avvengono esecuzioni di partigiani a Cibeno (Carpi) e a San Marino. In quest’ultima località, in Via dei Cavi, sono 6 (o 7) i partigiani ad essere fucilati Erano stati catturati il giorno precedente ed avevano subito sevizie nella vicina Villa Federici – Zuccolini, sede di un Comando nazista.
Circa l’esito dello scontro entrambi i contendenti esagerano nel numero delle perdite inflitte all’avversario. I fascisti hanno soltanto tre caduti: il già citato ten. William (24 anni, già ufficiale dei bersaglieri, appartenente al 42° Btg. Provinciale dell’Esercito repubblicano), il sottotenente Nino Luigi Fuini (comandante del plotone d’esecuzione che il 16 Agosto 1944 aveva fucilato nell’attuale Piazza dei Martiri, a Carpi, 16 tra civili e partigiani) ed il legionario Luciano Sestini, quest’ultimi della GNR ed entrambi toscani. Non sono note le eventuali perdite subite dalle truppe germaniche. Decisamente più gravi quelle da parte partigiana, anche se non nei numeri dichiarati dai documenti della RSI, dove non si fa distinzione tra civili e “ribelli”. I partigiani hanno avuto 3 caduti in combattimento e 15 fucilati. La popolazione civile lamenta l’uccisione di 5 persone.
Aldilà delle pesantissime perdite subite, la “battaglia” di Cortile rappresenta il salto di qualità delle formazioni partigiane del Carpigiano. Nonostante l’assenza del Comando, disperso all’inizio del combattimento, i gregari sono riusciti a gestire le varie situazioni in autonomia, sapendo intervenire con rapidità e decisione laddove se ne presentava la necessità in ciò coadiuvati da un prezioso e fondamentale lavoro delle staffette, che riuscivano a fornire un esatto quadro della situazione durante lo svolgersi degli scontri. Ma è anche vero che i Comandi partigiani ordineranno ai propri reparti di non ingaggiare combattimenti durante i rastrellamenti nazifascisti proprio per evitare eccessive perdite contro un nemico comunque ancora forte nel numero e nei mezzi.
Partigiani caduti in combattimento:

  1. Demos Malavasi (“Diavolo”), nato a Novi di Modena il 29 Aprile 1926, ivi residente, agricoltore. Di famiglia antifascista, con la Resistenza diviene membro dei GAP. Appartenente alla 15a Brigata Garibaldi (Divisione “Modena” Pianura) che, con la sua morte ne prenderà il nome, cade in combattimento a Fossoli, al confine tra Carpi e Novi di Modena il 1° Dicembre. Sepolto nel sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Novi di Modena. Gli è stata conferita la medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.
  2. Livio Rebecchi (“Marco”), nato a Cortile il 16 Febbraio 1926, ivi residente, contadino. Partigiano della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura). Caduto a Cortile 1° Dicembre.
  3. Michel Seeten (“Michele”), nato a Saint-Nazaire (Francia) il 21 Settembre 1920, sottotenente pilota dell’aviazione militare francese. Partigiano della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura). Caduto a Cortile il 1° Dicembre. Da altra fonte risulterebbe sergente maggiore pilota.
    Partigiani fucilati:
  4. Giovanni Goldoni (“Franco”), nato a Cibeno il 24 Giugno 1920, residente a Fossoli, contadino. Partigiano della 19a Brigata Garibaldi “Dimes” (Divisione “Modena” Pianura), fucilato a Fossoli il 1° (o 2) Dicembre 1944 dai fascisti mentre sta rientrando alla propria base. Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Fossoli.
  5. Ivo Martinelli (“Bianco”), nato a Cibeno il 23 Luglio 1925, residente a Cortile, muratore. Partigiano della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura) è catturato ed immediatamente fucilato a Cortile il 1° Dicembre.
  6. Eolo Papazzoni (“Ruota”), nato a Cortile il 1° Giugno 1923, ivi residente, operaio. Già militare di fanteria nel Regio esercito, diventa partigiano della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura). Rimasto isolato durante gli scontri, è catturato ed immediatamente fucilato a Cortile il 1° Dicembre.
  7. Antonio Simoniello (“Maresciallo”), nato a Corigliano di Otranto (Le) il 1° Gennaio 1923 e qui residente; agricoltore. Probabilmente militare del Regio esercito sbandatosi dopo l’armistizio dell’8 Settembre 1943. Partigiano della 19a Brigata Garibaldi “Dimes” o della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (entrambe comunque facenti parte della Divisione “Modena” Pianura). Fucilato a Cortile il 1° Dicembre.
  8. Giorgio Violi (“Gianni”), nato a Cortile il 30 Settembre 1923, ivi residente, muratore. Partigiano caposquadra della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura). Fucilato a Cortile il 1° Dicembre 1944.
  9. Romolo Bellelli (“Pippo”), nato a Cibeno il 28 Ottobre 1921, ivi residente, contadino. Partigiano della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura). Dietro segnalazione di alcune spie, è catturato e fucilato il 2 Dicembre dinanzi alla propria abitazione di Cibeno insieme al fratello Giuseppe. Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Carpi.
  10. Giuseppe Bellelli (“Pietro”), nato a Cibeno il 18 (o 17) Ottobre 1918, ivi residente, contadino. Anch’egli partigiano della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura), dietro segnalazione di alcune spie, è catturato e fucilato il 2 Dicembre dinanzi alla propria abitazione di Cibeno insieme al fratello Romolo. Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Carpi.
  11. Enzo Neri (“Faust”), nato a Fossoli il 2 Maggio 1925, ivi residente; operaio. Partigiano della 19a Brigata Garibaldi “Dimes” (Divisione “Modena” Pianura), comanda successivamente un GAP del Carpigiano. Catturato il 1° Dicembre, l’indomani è fucilato a Cibeno.
  12. Taddeo Sala (“Marco”), nato a Fossoli il 20 Ottobre 1924, ivi residente, operaio. Partigiano della 19a Brigata Garibaldi “Dimes” (Divisione “Modena” Pianura). Catturato il 1° Dicembre, l’indomani è fucilato dinanzi alla propria abitazione, alla presenza dei genitori. Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Fossoli.
    Fucilati in Via dei Cavi, a San Marino, il 2 Dicembre 194
  13. Ivaldo Aguzzoli (“Lupo” o “Werther”), nato a Fossoli il 26 (o 27) Giugno 1924, ivi residente, carrettiere. Già soldato di fanteria nel Regio esercito, diviene partigiano della 19a Brigata Garibaldi “Dimes” (Divisione “Modena” Pianura). Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Fossoli. Gli è stata conferita la medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria.
  14. Albertino Baraldi, nato a Novi di Modena il 3 (o 26) Gennaio 1923, residente a Carpi. Partigiano della 15a Brigata Garibaldi “Diavolo” (Divisione “Modena” Pianura), non ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte della Commissione regionale qualifica partigiani. Da altra fonte risulterebbe ucciso a Rovereto di Novi di Modena il 2 Dicembre.
  15. Armando Bolognese o Bolognesi (“Satana”), nato a Milano il 12 (o 27) Febbraio 1922, ivi residente. Sfollato a Novi di Modena, diventa partigiano della 15a Brigata Garibaldi “Diavolo” (Divisione “Modena” Pianura). Gli è stata conferita la medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria.
  16. Guido Paoluzzi (“Beppe”), nato a San Felice sul Panaro (Mo) il 5 Ottobre 1923 (sul cippo il 6 Gennaio 1923), residente a Cortile, contadino. Già militare di fanteria nel Regio esercito, diventa partigiano della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura).
  17. Adolfo Saguatti (“Zorro”), nato a Fossoli (o a Modena) il 7 Settembre 1920, ivi residente, operaio. Partigiano della 19a Brigata Garibaldi “Dimes” (Divisione “Modena” Pianura), è fucilato insieme al fratello Giuseppe. Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Fossoli. Da altra fonte risulterebbe nato il 7 Dicembre 1920 e col nome di battaglia “Mirco”.
  18. Giuseppe Saguatti (“Tempesta”), nato a Modena il 29 (o 19) Luglio 1925, operaio. Partigiano della 19a Brigata Garibaldi “Dimes” (Divisione “Modena” Pianura), è insieme al fratello Adolfo. Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Fossoli. Da altra fonte risulterebbe indicato col nome di battaglia “Enea”.
  19. Lucio Saltini (“Stelio”), nato a San Marino di Carpi il 12 Dicembre 1918 (sul cippo è indicato il 13 Dicembre 1912), ivi residente; agricoltore. Organizzatore dei GAP della Bassa modenese e partigiano della 23a Brigata Garibaldi “Grillo” (Divisione “Modena” Pianura). Gli è stata conferita la medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria.
    Vittime civili:
  20. Nicola Belgini, nato a Castellammare di Stabia (Na) nel 1924, probabilmente militare del Regio esercito sbandatosi dopo l’armistizio dell’8 Settembre 1943. Fucilato a Cortile il 1° Dicembre 1944.
  21. Gino Federici, nato a Carpi nel 1920, residente in frazione Cortile e qui ucciso durante gli scontri del 1° Dicembre.
  22. Corrado Leporati, nato a Carpi il 6 Maggio 1907, ivi residente, commesso. Fucilato a S. Marino il 1° Dicembre dai brigatisti neri. Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero di Carpi.
  23. Albertino Baraldi, nato a Novi di Modena il 26 Gennaio 1923, residente a Carpi. Fucilato a San Marino il 2 Dicembre 1944.
  24. Pietro Bardini, nato a Virgilio (Mn), di anni 43. Fucilato per rappresaglia a Cortile il 2 Dicembre 1944.
    Pietre della Memoria